Quattrocento fiaccole in corteo per non dimenticare Alessandro
Campagna Lupia. Ieri la processione in ricordo del ventunenne ucciso dal padre un anno fa La cerimonia in chiesa, poi il percorso fino al cimitero e al municipio, liberati 21 palloncini nel cielo

CAMPAGNA LUPIA. Una cerimonia in chiesa fra tutti gli amici di Alessandro Minto per ricordare la morte del ragazzo di 21 anni, ucciso dal padre con una coltellata al cuore. Un delitto che un anno fa sconvolse Campagna Lupia e l’intera Riviera del Brenta. Quattrocento persone alla fiaccolata fino al cimitero e la veglia dove Alessandro è sepolto. Davanti al municipio i ricordi degli amici, biglietti, fotografie, tanti ricordi. Il cuore spezzato di chi – tanti – gli volevano bene. Questa la commovente manifestazione che si è tenuta ieri sera nella chiesa di Campagna Lupia.Una processione con tanti amici e la fidanzata Jessica Recaldin che hanno sfilato nella chiesa collocando mestamente le candele in ricordo del ragazzo. Fuori dalla chiesa sono stati messi dei cartelloni in ricordo del giovane, uno con la poesia di Sant’Agostino “La morte non è nulla” e un altro con i ricordi di Alessandro e la foto della sua barca.
Sono stati liberati 21 palloncini, ognuno per gli anni della sua breve esistenza.
In chiesa don Giuseppe ha ricordato durante la cerimonia come «la comunità cristiana di Campagna Lupia sia sempre stretta intorno alla famiglia di Alessandro colpita da un dolore così grande».
All’iniziativa promossa dalla famiglia e dagli amici di Alessandro non c’era il sindaco Fabio Livieri, anche a causa delle polemiche dei giorni scorsi fra la mamma Lucia Ilieva e il primo cittadino accusato di creare impedimenti burocratici e di voler cavalcare mediaticamente il ricordo di Alessandro a fini politici. La mamma Lucia ha poi minacciato di recarsi a protestare al ministero della Giustizia a Roma contro la decisione di concedere gli arresti domiciliari al marito nonostante la condanna a 15 anni per omicidio del figlio. Una decisione invece difesa dall’avvocato dell’assassino, Giorgio Pietramala, secondo il quale il giudice ha valutato l’irripetibilità del gesto e il fatto che l’uomo ha più di 70 anni. «Abbiamo deciso di tenere lo stesso la manifestazione», ha detto Lucia Ilieva, «per ricordare Alessandro, un giovane che aveva sempre un sorriso per tutti e che da lussù continua a sorriderci come un angelo».
Alessandro Abbadir
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