Valli, il semaforo sarà a chiamata
Lo promette il sindaco che ha scritto all’Anas dopo l’ultimatum dei residenti

VALLI. Il Comune chiede ad Anas di regolare il semaforo di Valli a chiamata per risolvere i problemi di sicurezza di chi attraversa l’incrocio.
L’ultimatum di dieci giorni che i residenti avevano dato prima di scendere in piazza e bloccare la Romea per ottenere una soluzione per l’incrocio (il semaforo viene spento alla chiusura delle scuole) ha ottenuto una prima reazione dall’amministrazione comunale. Ora si attende la risposta di Anas. I residenti hanno consegnato una raccolta firme con 250 sottoscrizioni una decina di giorni fa, inviandola a sindaco, Anas, carabinieri, polizia locale e commissariato con la quale chiedevano un’immediata riattivazione dell’impianto semaforico che permette di spostarsi in sicurezza da una parte all’altra della frazione tagliata in due dalla Romea. Davano dieci giorni di tempo per ottenere una risposta in mancanza della quale sarebbero passati a proteste plateali compreso il blocco della Romea. Nell’incrocio auto, camion e moto sfrecciano incuranti del limite dei cinquanta chilometri orari e attraversare con semaforo spento d’estate diventa una roulette russa. I residenti vorrebbero soluzioni strutturali (cavalcavia, rotonda), ma si “accontentano” dell’attivazione del semaforo dalle 7 alle 22. «Le istanze dei residenti di Valli e Piovini sono legittime», sostiene il sindaco Giuseppe Casson, «pienamente condivisibili. Ho scritto ad Anas proponendo di far funzionare il semaforo a chiamata quando qualcuno deve attraversare. Mi pare una soluzione ragionevole su cui mi attendo una risposta positiva. Avevo già chiesto in precedenza di mantenere acceso l’impianto d’estate, ma Anas sostiene che si formerebbero code insostenibili. Attivarlo al momento del bisogno mi sembra la soluzione più percorribile». (e.b.a.)
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