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Spese sociali, piste ciclabili e verde

Le priorità del presidenti delle sei Municipalità oggi all’incontro con Zappalorto. «Più coordinamento con le nostre realtà»

di Francesco Furlan
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L’incontro è fissato per le 12.30: da un lato il commissario Vittorio Zappalorto, dall’altro i presidenti e i direttori delle sei municipalità della città che affronteranno i nodi dei territori, dove le scelte del commissario si sono fatte sentire, ad esempio con la forbice dei tagli dei minimi vitali, dall’altro con l’aumento delle tariffe degli asili. «Credo che debba essere posta una questione di metodo, creare un coordinamento con i presidenti», dice Erminio Viero, che guida la Municipalità di Venezia - Murano-Burano, «perché le priorità degli interventi, nei prossimi dieci mesi di governo, dovrebbero essere decise con noi». E l’opinione condivisa da tutte le Municipalità, gli unici organi eletti rimasti in carica dopo la caduta di sindaco, giunta e consiglio comunale. E che vorrebbero essere coinvolti maggiormente nelle decisioni. Ecco quali sono le priorità dei presidenti.

Venezia-Murano-Burano. «La cultura e le possibilità di aggregazione dei veneziani, che non vuol dire Mostra del Cinema o Biennale», dice il presidente Viero «ma il teatrino Groggia a Sant’Alvise, lo spazio Cz alla Giudecca, Palazzo Da Mula a Murano e l’Istituto Galuppi a Burano». Spazi che stanno in vita con 40-50 mila euro l’anno e che la Municipalità vuole difendere. Come l’accordo per recuperare, come è già avvenuto per quello di ponente, il giardino di levante della Marinaressa, di proprietà del Porto, in Riva Sette Martiri e che lo stesso Porto è pronto a cedere in comodato d’uso gratuito in cambio della possibilità di installare colonnine elettriche per l’ormeggio degli Yacht. «Un accordo», dice Viero, «da non farci scappare tra le mani».

Lido-Pellestrina. Il riordino dei lavori in piazzale Santa Maria Elisabetta, capire che ne sarà nel buco del palazzo del cinema, ma anche l’applicazione del piano dell’arenile di Pellestrina e la conclusione della pista ciclabile sempre di Pellestrina, che permette di fare una bellissima pedalata nella laguna. «E poi, soprattutto», dice il presidente Giorgio Vianello a capo dell’unica Municipalità di centrodestra della città, «vogliamo capire se è vero che i venti milioni dell’ex ospedale al Mare saranno destinati alla vendita del nuovo mercato ortofrutticolo. Quei soldi dovevano restare al Lido, e lo faremo sapere al commissario Zappalorto».

Mestre-Carpenedo. Il presidente Massimo Venturini è scoraggiato. «Perché prima di chiedere qualsiasi cosa dovremo capire come il commissario ha intenzione di disegnare un bilancio», che in molti si aspettano lacrime e sangue. «Facciamo un esempio: per tutta la terraferma c’è un’emergenza che riguarda le manutenzioni stradali e delle pavimentazioni in porfido», dice Venturini, «ed è una partita che vale tra i 15 e i 20 milioni di euro. Ci saranno queste risorse? Saranno destinate altrove o utilizzate per ripianare i debiti?». Domande che, spera Venturini, oggi troveranno una risposta.

Marghera. È uno dei fronti della città che nei prossimi anni dovrebbe cambiare di più. La riqualificazione delle Vaschette, il vallone Moranzani con l’interramento dell’elettrodotto e la realizzazione di un parco. «L’accordo era garantito dall’ex assessore Renato Chisso e dall’ingegner Giovanni Artico, rimasti coinvolti nell’inchiesta Mose», dice Dal Corso, «con il rischio che ora finisca tutto nel freezer». E poi ancora l’arrivo del tram per il quale, come spiega il presidente Flavio Dal Corso, bisognerà rivedere parte della viabilità di quartiere. E poi c’è l’iter per il trasferimento a Marghera, in via delle Macchine, del nuovo mercato ortofrutticolo.

Chirignago-Zelarino. Il presidente Maurizio Enzo: «Non ci sono solo i fuochi del Redentore ma bisogna dare risposte ai problemi quotidiani». Come l’ampliamento della scuola Colombo e della scuola di Asseggiano - «si faranno, e in che tempi?» - o lo sfalcio dell’erba nei parchi o nelle rotonde - «sono pericolose, perché in alcune non c’è visibilità» - per non dire del caso “profughi”, con l’ex scuola di Trivignano indicata come uno dei centri d’accoglienza destinati a ospitare i migranti sbarcati sulle coste della Sicilia.

Favaro Veneto. Due le priorità del presidente Ezio Ordigoni: la prima è la pista ciclabile Dese-Favaro. C’è il progetto, non i soldi. E se il Comune non confermerà la sua quota «perderemo sia quelli stanziati dalla Regione, sia quelli messi dalla Provincia». La seconda priorità di Ordigoni è la realizzazione del percorso da Punta Passo a Forte Bazzera. «Un'operazione legata alla ciclo-ippovia che dovrebbe unire Venezia, Jesolo e Cavallino, in un percorso in mezzo alla natura, ma che da molto tempo è chiuso nel cassetto.

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