«Lungodegenza all’ospedale Calvi»
Pelizzon (comitato sanità): Dolo troppo lontana, posti letto divisi con Noale

NOALE. «Condivido la proposta del sindaco di Noale Patrizia Andreotti di portare i 40 posti dell’ospedale di comunità all’interno del vecchio ospedale. Una scelta razionale rispetto alla nuova casa di riposo». A parlare è Livo Pelizzon, per anni coordinatore del comitato della sanità e difesa dell’ospedale di Noale, che chiede anche all’Asl 13 di rivedere le scelte sulla Lungodegenza, puntando sì su Dolo ma pure sulla città dei Tempesta.
Innanzitutto interviene sulla questione dei 40 posti letto assegnati dalle schede regionali e degli altri 10 di hospice per i malati terminali; di recente la giunta comunale ha approvato un ordine del giorno dove ha chiesto di salvaguardare il Pier Fortunato Calvi e di metterci all’interno proprio l’ospedale di comunità.
«Una scelta», ricorda Pelizzon, «che diverrebbe integrativa delle attuali funzioni operative superstiti, delle quali i nostri cittadini invitano a mantenere, specie il reparto di Lungodegenza. Siamo molto preoccupati se tutto finisse a Dolo, non solo per la distanza chilometrica ma per una viabilità precaria, che suscita drammi familiari per la dovuta assistenza. E qui richiamo all’attenzione la Regione e il direttore generale dell’Asl 13 Gino Gumirato». Pelizzon chiede di continuare ad avere Noale come punto di riferimento per la sanità locale. «Credo che la scelta più giusta», osserva, «sarebbe avere un’area nord, con la lungodegenza al Pier Fortunato Calvi e una a sud a Dolo. Il quadro sanitario del Noalese s’integrerebbe con le attuali strutture mediche esistenti con costi minimi, perché sarebbero coinvolti gli stessi specialisti di medicina generale dell’ospedale di comunità. Per questo è necessario mantenere la struttura riabilitativa, dando dignità a un edificio di grande tradizione storica».
Alessandro Ragazzo
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