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«Animali in spiaggia, sì ma controllati»

Dopo il caso del bimbo ferito da un cane ecco cosa pensano i turisti in vacanza a Jesolo

2 minuti di lettura

di Francesco Macaluso

JESOLO - È trascorso appena qualche giorno dall'aggressione che ha visto un cane di grossa taglia prendere a morsi e graffi sulla schiena un bimbo di 9 anni a non troppa distanza da un accesso a mare che porta alla spiaggia di Jesolo. In molti hanno ancora negli occhi le foto delle ferite inferte al piccolo che neppure il padre del bambino è riuscito ad evitare rimanendo anch'esso ferito evitando comunque il peggio.

Le opinioni dei bagnanti e dei padroni dei cani sull'argomento sono ancora discordanti, complice la non sempre facile convivenza fra le due categorie di turisti in mezzo agli ombrelloni. La situazione non può che peggiorare grazie all'arrivo della tanto agognata alta pressione atmosferica dopo giornate quasi autunnali, col bel tempo previsto da ora a Ferragosto. Interrogando i bagnanti sul bagnasciuga jesolano c'è chi considera la presenza degli animali a quattro zampe quasi un fastidioso capriccio dei proprietari, chi è disposto a tollerare in nome della lotta all'abbandono degli animali purché i cani in spiaggia vengano tenuti a bada per tutto il tempo e chi si lamenta per gli inflessibili obblighi di guinzaglio e museruola e altre restrizioni, anche per cani molto piccoli, mentre transita negli spazi comuni di arenile.

Quest'ultimo è sicuramente il caso di Raffaella di Mestre. «Nonostante la mia famiglia sia alloggiata in pensione a Jesolo comprendendo nel pacchetto vacanza due ombrelloni e quattro sdrai prenotati e pagati», sbotta risentita, «gli addetti alla spiaggia ci hanno cacciato dalla zona convenzionata con la pensione relegandoci nella spiaggia libera per il fatto che ho con me i miei tre cagnolini razza Chihuahua, Wendy, Lola e Rocco, che considero come dei figli. Non si sono neppure ammorbiditi quando ho chiesto cortesemente se potevo, pagandolo in più, portarmi almeno un lettino dalla zona concessionata in area libera per non prendere il sole per terra. Si tratta di una vera e propria discriminazione che in casi come il mio è completamente ingiustificata in quanto non si può certo dire che i miei cagnolini rappresentino un pericolo o provochino disturbo ai vicini di qualunque genere». «Se il cane di grossa taglia possa diventare pericoloso» avverte la signora Silvia di Mestre in vacanza in appartamento con la figlia di 12 anni e una bella cagnetta meticcia portata con se al mare, «dipende dal padrone se lo sa tenere a bada, ma nel dubbio, visto che è necessaria una regola che valga per tutti, sono d'accordo comunque che alcuni tipi di cane circolino con la museruola obbligatoria. Non sono infatti pericolosi solo per le persone, soprattutto per i bambini, ma anche per gli animali più piccoli che possono essere da loro identificati come prede da azzannare». «Alcune volte» continua la donna, «come nel mio caso, il cane non ama l'acqua, e viene in spiaggia a fare il bagno più per far piacere e compagnia a mia figlia. Positivo invece l'accesso ai cani in arenile per la sera quando porto il cagnolino a fare una passeggiata e non c'è nessuno».

«Dipende sempre da come vengono tenuti i cani», riflettono i coniugi Luca e Daniela di Castelfranco mentre passeggiano in riva al mare, «per esempio abbiamo amici che si sono portati i cani in spiaggia e non ci danno fastidio». «Non serve distinguerli per la razza», avvisa Daniela, «ma è importante che sia sempre presente il padrone a controllare l'animale». «Noi non abbiamo cani», aggiunge Luca, «ma possiamo tollerarli piuttosto che vengano abbandonati».

«Non è necessario portare gli animali in spiaggia», replicano invece Vincenzo e Sonia di Treviso mentre escono dall'arenile, «e neppure in ristorante. È solo un capriccio dei padroni e neppure gli animali si divertono. Potrebbero starsene a casa anzichè trasformare la spiaggia in un letamaio di escrementi».

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