La Cgil: «Allarme licenziamenti selvaggi»
Rizzetto: le aziende mandano a casa i cinquantenni e assumono giovani precari a tempo determinato

DOLO. È allarme licenziamenti discrezionali in Riviera del Brenta e Miranese, centinaia da quando è in vigore la legge Fornero che permette il licenziamento risarcendo solo poche mensilità. A farne le spese nei 17 Comuni del comprensorio sono soprattutto 40-50enni, persone con anzianità di servizio e donne. In Riviera e nel Miranese sarebbero oltre duecento solo nell’ultimo anno. A risentirne più di altri il settore dei servizi e del commercio.
«La tecnica che si sta consolidando», spiega Gianfranco Rizzetto, segretario provinciale della Filcams Cgil, «è quello di sostituire letteralmente lavoratori “costosi” dal punto di vista dei diritti acquisiti e con livello salariale elevato con giovani a tempo determinato licenziabili in ogni momento. Ho il caso di un operaio 45enne che ha ricevuto nove lettere di contestazione su inezie, anticamera di un imminente licenziamento. Di licenziamenti di tipo “comportamentale”, che nascondono una strategia di taglio sui costi del personale, ce ne sono a decine dall’inizio del 2014. C’è il caso per esempio di una donna che è rientrata dalla maternità e che è stata distaccata a 30 chilometri di distanza nonostante abbia un bimbo piccolo. È chiaro che è la prima candidata a lasciare il posto di sua iniziativa». Filcams Cgil tenterà in tutti i modi di bloccare i licenziamenti anche per via giudiziaria.
Il caso più grave è quello di Giampaolo Zampieri, un dipendente dei supermercati Lando a Cazzago di Pianiga. Zampieri, 50 anni, dipendente Lando da 16 anni e da 15 delegato sindacale, è stato prima sospeso, poi a distanza di due settimane licenziato in tronco per un uso non corretto della legge 104 relativa all’assistenza di un familiare. Da ottobre aveva chiesto e ottenuto di poter usufruire della legge che consente tre giorni al mese di permesso a carico dell’Inps per andare ad assistere la suocera. L’azienda però gli contesta di non essersi mai recato dalla suocera se non per 40 minuti. Il dipendente era stato spiato con una microspia Gps. In suo favore sono continuate anche venerdì scorso e ieri mattina davanti ai supermercati Lando le manifestazioni di protesta della Cgil. A sostegno di un veloce reintegro del lavoratore nell’azienda sono state raccolte 3.200 firme. «Puntiamo a rendere nullo il licenziamento e lo abbiamo impugnato davanti al giudice del lavoro», conclude il segretario provinciale Gianfranco Rizzetto, «da parte dell’azienda per ora c’è il silenzio più totale».
Alessandro Abbadir
I commenti dei lettori