Pati, a Dolo arriva il commissario Sospeso il Consiglio
DOLO. «Dopo il secondo appello, mancando il quorum strutturale, dichiaro sciolta la seduta». Queste le parole del sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, che ieri ha rinviato per la terza volta...
DOLO. «Dopo il secondo appello, mancando il quorum strutturale, dichiaro sciolta la seduta». Queste le parole del sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, che ieri ha rinviato per la terza volta consecutiva il consiglio comunale che doveva adottare il Pati (piano assetto territoriale intercomunale) di Dolo e Fiesso.
L’assenza “strategica” dei dieci consiglieri di minoranza unita a quella di alcuni consiglieri di maggioranza, che non potevano partecipare al voto come previsto dall’articolo 78 del Testo Unico per presunte incompatibilità, hanno fatto mancare il numero legale rendendo impossibile il prosieguo dei lavori. Si apre ora la strada della richiesta al difensore civico regionale, il sindaco la farà stamattina, di nominare un commissario “ac acta” che adotti il Pati al posto del consiglio comunale.
I lavori del “parlamentino” dolese erano iniziati con la lettura della normativa da parte del sindaco e con la decisione di votare per ambiti il Pati. Sono poi intervenuti Alberto Polo e Stefano Uva (Dolo Cuore della Riviera). «Ribadiamo che non siamo d’accordo con i metodi e i contenuti con cui è stato redatto il Pati. Per questo non parteciperemo al voto».
Il consigliere d’opposizione Giovanni Fattoretto (Lega Nord) ha analizzato la situazione dell’ospedale presentando il Legato Guolo, che nel suo testamento del 1852 donava dei terreni perché venisse fatto un ospedale a Dolo. «La conseguenza è che l’ospedale di Dolo è divenuto proprietario del terreno Guolo e di quanto ivi edificato con vincolo di inalienabilità. Prevedere nel Pati che l’insediamento dell’ospedale possa essere venduto a privati, significa ignorare questo vincolo».
Critico anche Giorgio Gei (Ponte del Dolo). «Il vostro Pati conferma edificazioni che per noi sono aleatorie. La condivisione che voi dite è fittizia e proposta quando i giochi erano stati fatti».
Usciti tutti i consiglieri di minoranza e tre consiglieri di maggioranza il numero legale è sceso a sette presenti con il sindaco che ha prima sospeso la seduta e mezzora dopo sciolto il consiglio comunale. Adesso la parte tecnica sarà presa in mano dal commissario ad acta che avrà 60 giorni per risolvere la questione.
Giacomo Piran
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