In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Turista morto in Canal Grande cinque indagati verso il processo

Il pubblico ministero Terzo ha depositato gli atti dell’inchiesta e chiederà il rinvio a giudizio Tre sono piloti dell’Actv, archiviazione delle accuse per il gondoliere che trasportava Joachin Vogel

di Giorgio Cecchetti
2 minuti di lettura

Per il gondoliere Stefano Pizzaggia, che trasportava Joachim Vogel e la sua famiglia, il pubblico ministero Roberto Terzo chiede l’archiviazione da qualsiasi accusa, mentre ha depositato gli atti e si appresta a chiedere il processo per i tre piloti dei vaporetti Actv coinvolti nell’incidente sul Canal Grande del 17 agosto dello scorso anno, Manuele Venerando, Riccardo De Ambrosi e Fabio Zamboni, il gondoliere Daniele Forcellini e il tassista Franco Ambrosi. Devono rispondere di concorso in omicidio colposo e lesioni colpose (feriti la moglie e i figli del professore e turista tedesco). Stando al rappresentante della Procura, Pizzaggia si sarebbe comportato come doveva, senza compiere alcuna manovra azzardata, anzi avrebbe accostato la sua imbarcazione al pontile del Magistrato alle acque proprio per evitare collisioni e naufragi, ma proprio là Vogel è rimasto schiacciato.

Secondo il capo d’imputazione, Venerando con il suo battello della linea 1 partito da Piazzale Roma e che viaggiava in direzione di San Tomà, ha investito la gondola con a bordo la famiglia di turisti tedeschi, mentre gli altri quattro indagati avrebbero «contribuito a determinare le condizioni necessarie al prodursi dell’incidente».

Stando alle accuse, Venerando andava ad una velocità superiore a quella compatibile con le condizioni di traffico in quel momento: il vaporetto numero 1 proveniva dalla fermata del Mercato e avrebbe intrapreso il passaggio sotto il ponte di Rialto nonostante la presenza in senso contrario del battello della linea 1 condotto da Zamboni e proseguendo la sua corsa invece di fermarsi per lasciar passare l’altro mezzo; lo stesso avrebbe dovuto fare incrociando l’altro battello, quello della linea 2 sempre in senso contrario al suo, trovandosi con la prua angolata rispetto all’asse del Canal Grande. Per riportare la prua in asse avrebbe accostato bruscamente a sinistra, accelerando e dirigendosi verso il pontile della fermata dell’1 e finendo con la poppa contro la gondola e schiacciandola contro il pontile del Magistrato alle acque.

De Ambrosi, partendo dalla fermata di Rialto della linea numero 2 con un’ampia manovra di accosto a sinistra nonostante la presenza della gondola di Forcellini che si dirigeva verso il centro del Canal Grande, ostacolando la sua rotta oltrepassava completamente la mezzeria del canale per aggirarla ed effettuava una brusca accostata a destra, contribuendo a spingere trasversalmente verso destra il battello condotto da Venerando. Zamboni, nonostante la presenza della gondola condotta da Forcellini in mezzo al canale, non avrebbe rallentato e per oltrepassarla avrebbe invaso la mezzeria di sinistra del canale intralciando la navigazione del vaporetto della linea 1 che proveniva dalla fermata del Mercato.

Forcellini con la sua gondola si sarebbe piazzato al centro del Canal Grande e avrebbe continuato a procedere nel mezzo, ostacolando la navigazione dei tre vaporetti. Infine, Ambrosi con la sua lancia sarebbe uscito dallo stazio a marcia indietro e in forte accelerazione, tagliando la rotta alla gondola di Forcellini, quindi avrebbe attraversato il Canal Grande a marcia indietro, per ripartire restringendo lo spazio di manovra del vaporetto condotto da Venerando, il quale si sarebbe visto costretto a manovrare per non finire contro gli altri due battelli che provenivano in senso contrario.

Il pubblico ministero Terzo ha formulato le accuse sulla base della consulenza tecnica firmata dal capitano Antonio Morisieri e dal contrammiraglio Lucio Borniotto; ora gli avvocati della difesa potranno prendere visione di tutta la documentazione. Quindi sulla base della richiesta di rinvio a giudizio del rappresentante della Procura la parola passerà al giudice dell’udienza preliminare che dovrà valutare se prove e indizi sono sufficienti per rinviare a giudizio gli indagati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori