BRONDOLO. O le chiatte o le barche da diporto. Suona un po’ così il contenuto tra le righe di un avviso che l’autorità marittima ha appeso da qualche giorno in prossimità della darsena Marina del sole per avvisare chi transita di avere cautela nella navigazione in attesa della rimozione dei pontili est della darsena sul Brenta o della realizzazione di sistemi di protezione. L’avviso, anticipato da voci di corridoio, arriva dopo un paio di incidenti di bettoline in quel tratto e dopo l’inaugurazione della nuova conca di navigazione.
La darsena Marina del sole esiste da 17 anni e finora non ci sono mai stati problemi. Qualcuno interpreta l’avviso come un riflesso della direttiva europea che per le vie navigabili di classe V (come in questo caso ndr) impone di evitare che le darsene intralcino la navigazione, qualcun altro, più malizioso, ci legge una “conseguenza” della battaglia che da anni Marino Masiero, titolare della darsena Marina del sole, sta portando avanti contro la Regione e l’amministrazione locale per la decisione di procedere con lo sbarramento-ponte sul Brenta.
Masiero ha chiamato più volte in causa chi, direttamente o indirettamente, ha avallato l’opera e poche settimane fa al Salone nautico di Venezia ha anche affrontato pubblicamente l’assessore alla mobilità Renato Chisso. Al di là delle interpretazioni rimane un avviso di cautela che potrebbe trasformarsi in un provvedimento di demolizione.
«Sarebbe drastico», commenta Masiero, «in questi pontili ormeggiano per cinque mesi l’anno una sessantina di imbarcazioni. Toglierli vorrebbe dire ridurre il fatturato del 40%. Pochi giorni fa ho assunto quattro nuovi addetti in vista di un incremento del lavoro, a loro cosa dovrei dire? La mia darsena, con i pontili in quel punto, esiste da 17 anni e ha tutte le autorizzazioni. Non si sono mai verificati incidenti prima della scorsa settimana quando due bettoline a distanza di tre giorni hanno compiuto delle manovre errate. Se due camion escono di strada e sbattono sul muretto di una casa, si demolisce la casa o si indagano i motivi per cui sono usciti di strada? Mi risulta che prima della nuova conca ci siano due secche, bene vengano sistemate. Da parte nostra c’è tutta la volontà di collaborare, realizzando dei sistemi di protezione in modo da far convivere la nostra attività con il traffico merci».Elisabetta Boscolo Anzoletti
©RIPRODUZIONE RISERVATA