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La Lgm chiude, a casa 48 operaie

Annone. L’azienda ha commesse ma è strozzata da 600 mila euro di crediti non riscossi

di Claudia Stefani
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ANNONE. Crisi alla LGM srl di via Quattro Strade: in 48 rischiano il posto di lavoro. La proprietà ha deciso di portare spontaneamente i libri contabili in tribunale e richiedere il fallimento. Già attivate le procedure di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori.

Preoccupazione dal sindacato, con Alberto Franzo della Filca Cisl che commenta: «La crisi occupazionale ancora una volta colpisce una parte del territorio molto produttivo e in particolare aziende che hanno commesse nel cassetto». Fino a pochi giorni fa la LGM non era mai ricorsa agli ammortizzatori sociali. Dieci giorni fa la doccia fredda per i 48 dipendenti (due con contratto a termine) con la notizia della volontà della proprietà di chiedere il fallimento: l’azienda vanta infatti 600 mila euro di crediti insoluti. «Ci ha dato molto fastidio», spiega Franzo, «che la proprietà abbia dato ai lavoratori la notizia della decisione di portare i libri contabili in tribunale a Pordenone senza passare prima per una concertazione con il sindacato. In ogni caso abbiamo immediatamente attivato un tavolo di crisi in Provincia con l’azienda, Unindustria e lo studio di consulenza del lavoro che segue l’azienda e richiesto la cassa integrazione straordinaria per un anno per i lavoratori. Operai che ora sono a casa in attesa della decisione del tribunale».

Se venisse dichiarato il fallimento, i lavoratori verrebbero licenziati e collocati direttamente in mobilità, come previsto dalla legge 223/91. «La maggioranza dei dipendenti di LGM sono donne», continua Franzo, «Questo rappresenta una preoccupazione in più dato che per loro sarà ancora più difficile trovare una nuova occupazione. Inoltre ad oggi non siamo a conoscenza di eventuali ulteriori ricadute della chiusura dell’azienda, per esempio nei confronti dei fornitori».

Franzo sottolinea il dramma della chiusura di aziende con commesse in portafoglio: «Come nel caso della Veneta Mobili a San Stino o della Vetreria Veneta a Pramaggiore, mi chiedo come sia possibile che in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo si possano chiudere aziende che hanno lavoro. Come sindacato ci auguriamo che si possa fare avanti qualcuno che sia interessato a far ripartire l’attività salvando i posti di lavoro». LGM, che fa parte di Vam Group, lavora da oltre dieci anni nel settore della lucidatura e levigatura di componenti mobili per terzi.

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