Libero l’anziano accusato di abusi
Il 73enne era stato visto dalla nonna molestare il nipote di 4 anni: per il giudice manca la flagranza

PORTOGRUARO. Il pubblico ministero della Procura di Pordenone, competente nel territorio Portogruarese, Matteo Campagnaro non ha convalidato l’arresto del pensionato di 73 anni fermato la sera di Pasqua con l’accusa di avere molestato un bambino friulano in un locale del Veneto orientale. L’uomo, pertanto, pur restando indagato, è tornato in libertà ed è tornato a casa.
Secondo la Corte di Cassazione, ed è a questa pronuncia che il pubblico ministero ha fatto riferimento, l’arresto non è possibile se non vi sia almeno la «quasi flagranza» del reato. Tra la denuncia della nonna del bambino e le ricerche degli inquirenti sulla base di queste dichiarazioni e di altri testimoni che avevano poi portato ad individuare il pensionato, insomma, era passato troppo tempo: non vi era più non solo la flagranza del reato, ma neppure la «quasi flagranza». Questo non significa, tuttavia, che il caso sia chiuso, anzi permangono i «gravi indizi».
Il pubblico ministero della Procura di Pordenone ha conferito delega agli inquirenti di procedere con l’indagine che, se dovesse fare emergere precedenti (il 73enne risulta incensurato), ulteriori fatti gravi o la pericolosità sociale, potrebbe portare all’emissione di eventuali misure cautelari.
L’ipotesi di reato contestata al pensionato è di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima.
Il giorno di Pasqua la famiglia friulana aveva deciso di pranzare in un locale del Veneto orientale.
All’angolo bar si era presentato il pensionato, un cliente abituale. Nel parcheggio, secondo la denuncia della donna, l’uomo aveva repentinamente accarezzato le parti intime del bambino di quattro anni, salvo poi allontanarsi in bicicletta. Sulla base della descrizione fornita dalla nonna e dagli avventori del bar, gli inquirenti sono risaliti all’uomo, fermato quando era già nella sua abitazione.
Una testimonianza, dunque, che è stata ritenuta credibile ma dalla quale non sono emersi elementi tali da convincere il pubblico ministero a convalidare l’arresto, in base anche alle precdenti sentenze della Cassazione. (e.lis.)
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