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«Più remi e meno mezzi inquinanti»

Il Comune dà il via al bando per il monitoraggio dei natanti. L’assessore alla Mobilità: «Sarà pronto entro fine anno»

di Alberto Vitucci
2 minuti di lettura

Priorità alle barche a remi e ai motori elettrici e non inquinanti. Riduzione del traffico e delle velocità, (con i controlli delle telecamere), e del numero dei natanti circolanti. Un libro dei sogni che risale almeno a trent’anni fa. Quando in Comune si studiavano carene più adatte alla laguna che producessero meno moto ondoso. E motori a propulsione elettrica, fuoribordo a quattro tempi, diesel non inquinanti. Tutto o quasi rimasto sulla carta. Compresi i limiti di transito per le barche in ferro e le barche troppo grandi, la «protezione» del Canal Grande con la deviazione di vaporetti e taxi per linee esterne.

Oggi, trent’anni dopo, di tutto quello che era previsto dai vecchi Piani del traffico non si è fatto quasi nulla. In compenso sono aumentati i turisti e il numero delle barche circolanti. E il Canal Grande – ma anche il Bacino San Marco e la laguna – sono quasi al collasso.

Adesso, 17 anni dopo l’ultimo Piano del Traffico acqueo (approvato il 14 luglio del 1997) ecco il nuovo strumento urbanistico. Si chiama «Piano per la Navigazione urbana», e ha mosso i primi passi qualche giorno fa con l’approvazione da parte della giunta della delibera che autorizza l’Ufficio del Traffico acqueo a predisporre un bando di gara per realizzare lo studio preparatorio. Nel 1997 c’era ancora il Coses, che faceva studi e rilevazioni sul traffico. Adesso i rilievi non si fanno più dal 2006, e nel frattempo la situazione è peggiorata.

«Intendiamo concludere il Piano entro l’anno», annuncia l’assessore Ugo Bergamo. Che ha anche inviato al Demanio una richiesta di incontro per valutare quali siano le vie d’acqua che dovrebbero essere consegnate come sovranità al Comune. «In attesa della riforma e della Città metropolitana, che dovrebbe riunificare le competenze delle acque in capo al sindaco», dice Bergamo,. «chiediamo di poter disporre di tutte le vie d’acqua che non hanno uso portuale». Oggi in acqua comandano Autorità portuale e Capitaneria di porto, Magistrato alle Acque, Provincia e Regione. Il Comune solo sui rii interni. «Per questo», dice il dirigente della Mobilità acquea Loris Sartori, «il Piano dovrà essere alla fine presentato per l’approvazione anche agli altri enti». Oltre a questi, del tavolo consultivo faranno parte anche le categorie (un rappresentante per motoscafisti, Actv, trasportatori, gondolieri) e un gruppo di stake holders, cittadini che potranno segnalare le esigenze non delle categorie ma della città. «Spero che tutti capiscano che questo è un Piano per la collettività, che bisogna rinunciare a qualcosa», dice Bergamo. I punti qualificanti del nuovo Piano riguardano il «miglioramento delle condizioni della navigazione (movimento e sosta), il miglioramento della sicurezza, la riduzione degli incidenti nautici, degli inquinamenti acqueo, acustico, atmosferico e idrodinamico e il risparmio energetico». Sarà avviato un monitoraggio permanente sul traffico acqueo, intensificata la vigilanza con nuove tecnologìe. «Tra pochi giorni partirà il sistema Argos anche a fini repressivi», dice Bergamo. Telecamere che dall’atto dovrebbero vigilare sul rispetto dei limiti di velocità e delle ordinanze. La segnaletica sarà installata entro aprile. Si tratterà anche di ridurre la quantità di traffico e di migliorare la tipologìa delle imbarcazioni circolanti. Le priorità alla circolazione saranno date al trasporto pubblico e delle merci, con una sperimentazione delle soste a tempo per i residenti e di Ztl differenziate.

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