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Actv, lettera di licenziamento per 73 entro la fine dell'anno

Usb proclama 24 ore di sciopero, ma Avm assicura: «Indennità di disoccupazione e uguale stipendio fino alla pensione»

di Roberta De Rossi
2 minuti di lettura

VENEZIA. L’oggetto della missiva è inquietante: «Avvio di procedura di licenziamento collettivo». Con la lettera inviata alle organizzazioni sindacali, alla Direzione provinciale del lavoro, alla Provincia di Venezia, Avm-Actv annuncia il licenziamento di 73 dipendenti entro la fine dell’anno, nell’ambito del piano di rientro del deficit aziendale di 17 milioni nel 2012 e (secondo le stime attuali) di 9 nel 2013, non bastando la linea 1 ogni 12 minuti e ora Giracittà per quattro ogni mezzora e non più 30 minuti.

Usb-Cobas ha già proclamato 24 ore di sciopero per il 4 aprile. Cosa accade? «Assolutamente nulla, solo l’applicazione dell’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali il 17 ottobre e che, tra i vari punti, prevede l’esubero di 330 dipendenti, per il pareggio di bilancio nel 2016, con una riduzione di costi e recupero costi del personale di 38 milioni: ma non lasceremo a terra nessun lavoratore, saranno tutti garantiti al massimo», scandisce il direttore del personale, Carlo Alberto Papaccio, «utilizzando il nuovo strumento della assicurazione di disoccupazione che copre tutti i lavoratori per un anno, verranno individuati i dipendenti che andranno in pensione tra un anno e che, quindi, potranno usufruire della copertura assicurativa per questo periodo, mentre l’azienda si farà carico della differenza retributiva, per il mantenimento del 100 per cento dello stipendio attuale. Se poi dovessero cambiare nuovamente le regole sulle pensioni, ci impegniamo a riassumere il personale: non vogliamo creare esodati. La norma ci impone, però, di partire con la procedura di licenziamento collettivo».

Nelle quattro pagine della missiva, non c’è traccia di queste garanzie, ma si sostiene che «i motivi che non consentono di adottare misure idonee ad evitare/ridurre l’esubero derivano dalla grave situazione economico finanziaria in cui si trova l’azienda che dev’essere quanto prima risanata».

«Le garanzie per i lavoratori saranno assicurate a tutti gli interessati, che di anno in anno saranno i dipendenti in pensione nell’anno successivo», assicura Papaccio, «la procedura che ci obbliga al licenziamento collettivo, prevede anche il passaggio obbligatorio dell’accordo applicativo con le organizzazioni sindacali, nel quale sarà tutto esplicitato».

Chi non si fida è Usb-Cobas, il sindacato che ha sempre criticato lintesa di ottobre, impugnando (ma perdendo in primo grado e anche in Appello) il referendum tra i lavoratori che l’ha approvato per 5 voti e raccogliendo 1400 firme per lo scioglimento della rappresentanza sindacale unitaria.

«Con questo avvio di procedura», commenta il segretario Giampietro Antonini, «l’azienda ha smentito l'affermazione sino ad oggi fatta che non ci sarebbero stati licenziamenti a fronte della firma dell'accordo del 17 ottobre 2013. Come Usb abbiamo già una nuova procedura di raffreddamento in Prefettura con Actv contro il percorso messo in atto da Avm-Actv e abbiamo già proclamato uno sciopero, l'ennesimo, di 24 ore per il 4 aprile».

Le altre organizzazioni sindacali si riservano un comunicato comune, ma difendono la procedura aziendale come parte del percorso concordato dall’accordo di ottobre, con garanzie per i 330 lavoratori in esubero dei 2646 attuali, 130 dei quali saranno riassorbiti con altre mansioni . «Lo ripetiamo», conclude il direttore del personale di Avm, Papaccio, «ogni lavoratore licenziato avrà fino alla pensione totale copertura e garanzia di stipendio».

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