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«Colpire e isolare le imprese criminali»

L’appello del prefetto all’apertura della rassegna della Camera di Commercio per diffondere la cultura della legalità

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Il prefetto Domenico Cuttaia dichiara battaglia aperta contro le infiltrazione criminali che tentano di insinuarsi nel territorio, soprattutto nell’ambito privatistico che, a differenza di quello pubblico, non è ancora sottoposto a controlli rigidi e monitorato da norme stringenti. Non ancora perché è proprio in questa direzione che il prefetto intende concentrare le proprie forze al fine di «colpire e isolare il marcio e scovare le imprese di dubbia legalità». Ieri mattina si è aperto con questo discorso il ciclo di incontri in programma fino al 22 marzo intitolato «Legalità a Venezia», organizzato dalla Camera di Commercio nella nuova sede di Calle XX Marzo. Per dare un segno forte agli esponenti della criminalità che tentano di mettere radici in Veneto è stata firmata una convenzione tra la Camera di Commercio e «Libera» (Associazioni, Nomi e Numeri Contro le Mafie) per l’attuazione del progetto «Sportello Legalità», finanziato dall’ente camerale per l’anno 2014 con una somma di 20 mila euro. L’iniziativa prevede la realizzazione di molti interventi su tre ambiti, come ha evidenziato il segretario generale Roberto Crosta: beni confiscati alla criminalità organizzata (esempio quelli di Felice Maniero a Campolongo Maggiore), educazione alla legalità nelle scuole e raggiungendo le associazioni del territorio, informazione specifica agli imprenditori, prima edizione di «Summer School GIA (giovani Imprenditoria Innovazione). «Le forme di illegalità – ha detto il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Fedalto – hanno un effetto devastante sulle imprese. Tre sono i nodi cruciali che ostacolano e umiliano l’imprenditore: gli istituti di credito che seguono il motto prendere o lasciare e non lasciano margine alla trattativa, gli enti pubblici e la burocrazia che rallenta i pagamenti alle imprese e il modello unico dell’Agenzia delle Entrate composto da decine e decine di pagine». Lo stesso prefetto si è soffermato a riflettere sugli effetti negativi di un eccessivo formalismo che, anziché avvicinare il cittadino alla politica, lo disaffezionano. «Il mercato libero – ha detto Cuttaia – ha un grande valore se e solo rispetta le finalità sociali indicate molto bene dalla nostra Costituzione». Il fatturato della contraffazione nazionale del 2013, secondo le stime Censis, ammontano a sei miliardi e mezzo di euro. Nella seconda parte della mattina, in occasione della settimana dedicata alle donne «Do.VE», si è tenuto l’incontro «Donne che fanno la differenza» con l’assessora Tiziana Agostini e l’onorevole Delia Murer. In questa occasione si è letta la testimonianza di Luisella Aprà, proprietaria di un negozio a San Marco che da generazioni vende il vetro «vero» e non fabbricato in Cina: «Anche a me hanno fatto una proposta indecente – ha detto – ma allettante per iniziare a vendere merce scadente ma non ho accettato. Venezia merita un’inversione di tendenza attraverso un’alleanza tra politica e cittadini per scoprire che con coraggio e lungimiranza, ripresa economica e sviluppo non possono prescindere dalla cultura di una città».

Vera Mantengoli

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