Ladri tecnologici colti sul fatto da Coin
Utilizzavano il Jammer per mettere fuosi uso il sistema anti taccheggio. Bloccati da un responsabile della sicurezza
di Carlo Mion
Rubano capi di abbigliamento da Coin, utilizzando un disturbatore di frequenze per mettere fuoriuso le barriere antitaccheggio all’uscita. Giovedì mattina. I responsabili, due romeni, sono stati arrestati, mentre una loro connazionale è stata denunciata. Sarebbe la donna la regista dei colpi. Dal 7 gennaio, in più furti, hanno rubato da Coin capi per 5000 euro. In manette sono finiti Mihai Florin Marcoci, 45 anni e Aurel Nicolescu, 35 anni. Denunciata M.R., 39 anni. Nel corso dell’indagine, dall’analisi di alcuni filmati relativi al circuito di video registrazione interna, è stato possibile accertare che nei giorni precedenti, alcune persone dell’Est Europa, uomini e donne in numero variabile, si erano resi responsabili di alcuni furti di capi di abbigliamento, per un valore di circa 1500 euro. Nei giorni ancora precedenti l’ammanco della merce si aggirava intorno ai duemila euro. Giovedì mattina è stato un responsabile della sicurezza, un ex giocatore di calcio della nazionale nigeriana, a bloccare uno dei ladri dopo uno scatto da centometrista.
I poliziotti del commissariato di Mestre, intervenuti dopo l’arresto di giovedì, dall’analisi dei vari filmati, emergeva che i ladri, dopo aver scelto tra la merce esposta (in particolare capi di abbigliamento di marche prestigiose), riuscivano con l’utilizzo di uno strumento, a mettere fuoriuso il funzionamento delle barriere antitaccheggio, permettendo così il passaggio in sicurezza dei complici con la merce. Usavano un “Jammer”, un congegno elettronico capace di impedire la trasmissione di onde radio. Strumento diventato famoso in Afghanistan perché impiegato, anche dai nostri militari, per rendere inoffensivi gli ordigni (ied) posizionati dagli “insurgers” lungo la strada e fatti esplodere al passaggio dei convogli di pattuoglia. Infatti il Jammer impediva la tarsmissione dell’èimpulso radio ch serviva a far azionare il detonatpore dell’ordigno. Impulso inviato, solitamente, con un telefonino da chi eseguiva l’attentato. Allo stesso modo il Jammer viene usato per disturbare le frequenze che azionano l’allarme al passaggio, davanti alle barriere, del sistema antitaccheggio che rileva la presenza della placca apposita sul capo di abbigliamento. Lo stesso Jammer è molto usato per compiere furti di auto. Infatti i ladri si posizionano nei pressi di un parcheggio. Attendono l’arrivo di un veicolo, quindi quando il conducente scende e aziona il telecomando per chiudere le porte loro mettono in funzione il Jammer che impedisce la chiusura delle portiere.
I poliziotti, nei giorni precedenti, avevano effettuato alcuni servizi di osservazione nell’area del centro commerciale e ieri, anche grazie alla collaborazione degli addetti alla sicurezza interna, riuscivano a fermare e ad arrestare i due romeni.
Successivi accertamenti, permettevano, nel corso di una perquisizione domiciliare compiuta in via Lavaredo, di identificare una donna responsabile di furti analoghi nello stesso negozio Coin.
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