Treni, prime correzioni ai nuovi orari. «Ma non basta»
La Regione formalizza alcuni aggiustamenti, ma i sindaci non sono soddisfatti. Conte: «Sono necessarie altre migliorie»
di Marta Artico
VENEZIA. La Regione sta lavorando per cercare di dare risposte, entro domani, alle tante lamentele dei sindaci, che si sono fatti portatori, in questi mesi e soprattutto settimane, dei disagi dei pendolari con l’entrata in vigore del nuovo orario cadenzato a metà dicembre.
Dopo la lettera arrivata venerdì all’indirizzo dell’assessore regionale, Renato Chisso, da parte di 22 sindaci della Provincia, ieri sono state formalizzate le prime risposte alle criticità: «Il nostro obiettivo era e rimane quello di migliorare una situazione che oggi è difficilmente sostenibile se non interveniamo alla radice», ribadisce l’assessore alle politiche della mobilità, Renato Chisso, «siamo impegnati a trovare le soluzioni alle nuove criticità di un orario cadenzato che comunque metterà a disposizione più servizi, più convogli e più posti a sedere. Per questo manteniamo aperto il confronto a 360 gradi con Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, in modo da dare ulteriori risposte a mano a mano che si rendano libere le tracce che servono ai nostri utenti. Ma soprattutto rimane aperto il confronto con i passeggeri, dai quali attendiamo suggerimenti veri e concreti, che ci possono far pervenire chiamando al telefono il numero verde gratuito 800.042.822, in orario d’ufficio, oppure via e-mail all’indirizzo nuovorariocadenzato@venetotreni.it». Prosegue: «Intanto siamo già in grado di comunicare una prima serie di aggiustamenti che risolvono molte situazioni che ci sono state rappresentate».
Tra le variazioni migliorative c’è, ad esempio, il treno delle 7.44 da Portogruaro per Venezia e il Trieste centrale delle 5.26. Sulla tratta Treviso -Portogruaro, è stato inserito il treno che parte da Treviso alle 18.05 e arriva a Portogruaro alle 19.47, fermando in tutte le stazioni. «Ringraziamo i tecnici», commenta il sindaco di Quarto, Silvia Conte, che sta lavorando assieme al presidente della Conferenza dei sindaci e sindaco di San Donà, Andrea Cereser, per cercare di ottenere le risposte per il territorio.
«Spiace che la Regione si trovi a lavorare ora quando questi elementi erano già stati forniti, apprezziamo lo sforzo, ma è del tutto insufficiente. Dal momento che l’assessore ci ha assicurato che fino a domani sono possibili migliorie, noi speriamo che proseguano e attendiamo con fiducia». E ancora: «È apprezzabile il tentativo ma non basta, perché è orientato a dare risposte a chi viene da Trieste più che ai nostri pendolari. Ad esempio, il rientro da Venezia per Trieste di mezzanotte non è stato ripristinato, il bus non serve e non arriva fino alla fine della linea. È stata tamponata la tratta per chi viene da Trieste che può prendere la Freccia a Mestre, ma per tornare ci si deve sempre munire di auto».
Le segreterie regionali dei sindacati Filt, Fit, Uilt, Fast e Orsa, hanno proclamato uno sciopero del personale del Friuli calendarizzato per domani, mentre i sindacati autonomi di base dei ferrovieri del Veneto (Orsa) mantengono lo sciopero programmato in concomitanza con l’entrata in vigore del cadenzato, a metà dicembre.
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