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Acqua alta e festa della Salute: vaporetti stracarichi, risse a bordo

Linea 1 in tilt verso mezzogiorno. Ingorgo di turisti e pellegrini diretti alla Salute. Scalabrin: «È vero, rinforzi insufficienti»

Alberto Vitucci
1 minuto di lettura

VENEZIA. Proteste, urla. E qualche rissa a bordo. Situazione di emergenza ieri mattina nei vaporetti di linea 1 in Canal Grande. Le corse della tarda mattinata hanno lasciato a terra molta gente che non riusciva a salire. Spintoni e qualche accenno di rissa da parte dei più agitati. Situazione quasi ingovernabile, perché i vaporetti arrivavano e partivano strapieni di turisti e veneziani diretti alla Salute per la festa religiosa. «Sono state rinforzate alcune fasce orarie di linea 1 nella tratta da San Tomà a San Marco», dice il presidente di Actv Luca Scalabrin, «c’erano le stesse corse dell’anno scorso, anzi qualcuna in più. Ma il flusso di persone salite a piazzale Roma era maggiore».

La previsione dei dirigenti aziendali si è rivelata in parte sbagliata. Colpa anche dell’acqua alta, che pur a livelli medi (108 centimetri) ha intercluso qualche percorso pedonale. Molti allora, anche provenienti dalla terraferma, hanno deciso di salire sul vaporetto di linea 1. Che alle fermate più importanti (San Marcuola, Ca’ d’Oro, Rialto e San Tomà) arrivava già pieno. In difficoltà anche gli anziani che volevano recarsi al tempio votivo con i mezzi pubblici. Anche per i marinai di Actv era impossibile gestire il flusso di passeggeri. Nelle fermate intermedie pochi i passeggeri che scendono, tanti quelli che restano a terra. Con qualche imprecazione. «Non potevano prevedere qualche rinforzo?».

I rinforzi, dicono all’azienda, ci sono stati. Ma evidentemente non sono stati sufficienti. I vaporetti strapieni – e in parte ingovernabili – hanno lasciato a terra molti passeggeri. Momento critico intorno a mezzogiorno, in coincidenza con il massimo della marea e con il flusso di fedeli alla Basilica. Disagi che dovrebbero far riflettere. In alcune fondamente come quella di San Trovaso, ad esempio, il passaggio era coperto dall’acqua solo per pochi metri. Così in calle della Mandola, dove le passerelle non sono state posizionate. E in altre calli di collegamento nei percorso tra piazzale Roma-San Polo e Rialto.

Qualche anno fa erano stati avviati i lavori di rialzo della pavimentazione. Interventi che molti consideravano alternativi al Mose, almeno per le acque alte fino a 115-120 centimetri. Rialzate la fondamenta della Misericordia e altre fondamente di Cannaregio. Ma non la fondamenta Savorgnan e quella dei Tre Archi, e nemmeno altri percorsi perché i soldi della manutenzione erano finiti. Così l’accessibilità in caso di alta marea resta limitata. Ieri intanto problemi con i vaporetti. Che nulla hanno a che vedere con le ordinanze per la sicurezza, in questi giorni in discussione, che prevedono il raddoppio di alcuni pontili ma la diminuzione della frequenza dei mezzi.

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