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Treni, il punto critico è l’imbuto Venezia

Con il cadenzamento emerge il problema: bisogna ridurre i tempi delle corse tra Mestre e Santa Lucia, da sei a quattro minuti

di Mitia Chiarin
2 minuti di lettura

Diminuire la “distanza” tra i treni sulla tratta ferroviaria Mestre-Venezia. È questo l’unico modo per far transitare tutti i nuovi convogli previsti dal cadenzamento del servizio ferroviario regionale da dicembre. Altrimenti si rischia il flop.

Lo ha confermato una riunione che si è svolta ieri tra tecnici di Regione, Trenitalia, Porto, Save, Actv e Atvo in vista dell’avvio del cadenzamento ferroviario. Assente, anche se informato, il Comune di Venezia.

La strozzatura di Venezia. Se gli investimenti di Rete Ferroviaria Italiana sul nodo di Mestre hanno permesso di aumentarne notevolmente la capacità del nodo, aumentando il numero dei binari, resta problematico il collegamento con Venezia a fianco del ponte della Libertà. I binari si trasformano in un imbuto critico. Quindi, occorre ridurre il distanziamento dei treni che deve passare da 6 a 4 minuti.

La ricerca Railhuc. A dirlo è la ricerca condotta sul grado di riempimento e ritardi dei treni (regionali e a lunga percorrenza) dal progetto europeo Railhuc che si occupa di studiare il trasporto su rotaia dell’Europa centrale per migliorarne i collegamenti con gli hub metropolitani e i territori. Una ricerca sugli spostamenti dei passeggeri della stazione di Mestre è stata eseguita nei mesi scorsi dal Comune, partner del progetto con la Regione. Ora arriva l’analisi degli esperti dell’Ue.

I dati: 30 mila passeggeri. Il rapporto conta in 30 mila i viaggiatori che transitano nel nodo di Mestre. Lavoratori, studenti, turisti che arrivano e partono da Mestre. Dalla terraferma almeno 5 mila persone si dirigono a Venezia; un numero lievemente più basso arriva da Treviso; poco più di 3 mila persone da Padova.

I ritardi fino a 20 minuti. «Mediamente il servizio attuale supporta questi numeri, ma la capacità residua dei convogli è mediamente molto bassa», spiega una nota della giunta regionale. Più del 90 per cento dei treni ha un ritardo inferiore ai 10 minuti; la media generale è compresa tra 1 e 3 minuti. Quando il ritardo è maggiore si arriva ad attendere 15-20 minuti. Alcuni treni lasciano Venezia con un ritardo che non viene recuperato lungo la linea.

Le strozzature. Sono i cosiddetti “colli di bottiglia”, le strozzature che rallentano il sistema ferroviario veneto. La principale è sulla linea Mestre-Castelfranco a causa di un singolo binario e di treni piccoli. Sulla linea Padova-Venezia il livello di servizio è basso a causa dell’alta frequentazione dei treni che significa affollamento dei vagoni. Poi il nodo di scambio da Mestre verso Santa Lucia e per le linee di lunga percorrenza ci sono problemi di alta congestione a causa del basso grado di saturazione.

Chisso: «Lo sapevamo». L’assessore regionale Renato Chisso ieri ha commentato i dati: «Il problema tra Mestre e Venezia è noto e infatti si sta intervenendo. Il Cipe, oramai tre mesi fa, ha stanziato 5 milioni di euro per Rfi proprio per migliorare la tecnologia che andrà a gestire il distanziamento dei treni tra le due città, riducendone i tempi. Io non sono affatto preoccupato».

La replica di Rfi. E anche Rete Ferroviaria Italiana getta acqua sul fuoco. Riguardo la prossima attivazione a dicembre dell’orario cadenzato. «Rete Ferroviaria Italiana precisa che i servizi che la Regione Veneto ha chiesto di attivare a Trenitalia, saranno garantiti con l’infrastruttura esistente, potenziata in questi ultimi anni nell’ambito dei lavori del Piano Regolatore Generale di Mestre». Un binario “giardino” sul binario della linea per Trieste, realizzato da Rfi a Mestre, consentirà di creare, spiegano dalla società, uno spazio di parcheggio per i treni diretti a Venezia e «consente di soddisfare pienamente tutte le attuali richieste di servizi regionali». Rfi conclude confermando la scelta di passare da 6 a 4 minuti nel distanziamento. «Ulteriori scenari di sviluppo saranno via via possibili con i lavori già avviati al Piano regolatore generale di Venezia, che prevedono fra l’altro il potenziamento tecnologico del tratto Venezia Mestre - Venezia Santa Lucia, che consentirà di ridurre il tempo di distanziamento fra i treni a 4 minuti».

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