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«Barilla è omofobo». E Bonzio vuole un’altra pasta nelle mense comunali

Il consigliere comunale della Federazione della Sinistra presenta un’interrogazione all’assessora Agostini. Ma il proprietario del marchio chiede scusa ai gay

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VENEZIA. Stop alla pasta Barilla nelle mense comunali. È quanto chiede Sebastiano Bonzio, consigliere della Federazione della Sinistra di Venezia, che ha presentato un’interrogazione all’assessora Tiziana Agostini, dopo le dichiarazioni di Guido Barilla che alla Zanzara ha detto: «Non metterei in una nostra pubblicità una famiglia gay perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri».

«Prendendo atto del diritto dell’azienda del signor Barilla ad orientare la commercializzazione dei propri prodotti verso le quote di mercato che ritiene più attraenti, non si può trascurare come, dall’altra parte, stia in capo al consumatore il diritto di scegliere tra la ampia scelta di prodotti disponibili nel mercato in base ai propri gusti e ai propri orientamenti culturali, politici, etici o quant’altro - sottolinea Bonzio nella sua interrogazione - Tale diritto diviene un dovere in capo ad una amministrazione pubblica come il Comune di Venezia che voglia garantire dei servizi nel rispetto dei princìpi contenuti nelle fonti normative citate in premessa. Sono dati di fatto la progressiva, inarrestabile, poliedricità che sempre più viene ad assumere il concetto di famiglia nella nostra società e le concrete implicazioni che ciò comporta nella vita quotidiana dei cittadini, in primis i minori i cui diritti vanno tutelati senza esitazione alcuna».

«Anche seguendo il consiglio del signor Guido Barilla, cui non vorremmo dispiacere servendo la sua pasta a bambini inclusi in nuclei famigliari non siano di suo gradimento, sarebbe opportuno verificare la necessità di rivolgersi ad altra realtà produttiva per individuarne una maggiormente rispettosa e in sintonia con la reale composizione della variegata società italiana del 2013», conclude il consigliere nella sua interrogazione.

Guido Barilla: "Mi scuso se ho offeso qualcuno". «Mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone». Guido Barilla fa marcia indietro dopo le polemiche scatenate in rete per le sue dichiarazioni: «Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto - e ribadisco - che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque, e da sempre si identifica con la nostra marca».

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