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«Il nostro sogno? Mostrare i nostri abiti al presidente Napolitano»

Le detenute-sarte del carcere della Giudecca sperano che il Capo dello Stato, atteso per la Biennale, ammiri le loro creazioni

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VENEZIA. Mostrare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, atteso in Laguna per la visita della Biennale, gli abiti pregiati realizzati nel carcere femminile della Giudecca. È questo "il sogno" delle detenute che lo rendono pubblico tramite Gianni Trevisan, presidente della cooperativa 'Il Cerchio Onlus', che gestisce il laboratorio di sartoria nell'istituto di pena e che, grazie a un accordo con la Mostra del Cinema, durante la kermesse espone gli abiti realizzati in un negozio vicino al Palazzo del Cinema.

«Speriamo che il presidente Napolitano e la sua signora vengano a visitare il nostro negozio», si augura Trevisan. «Lo scorso anno abbiamo ricevuto, attraverso il prefetto, la medaglia del presidente della Repubblica per i nostri 15 anni di lavoro - racconta il fondatore del 'Cerchio Onlus' - Saremmo più che felici se, nel corso della sua visita a Venezia, Napolitano venisse a trovarci. Vogliamo anche donargli il cd della sfilata che abbiamo fatto lo scorso anno». La cooperativa è pronta a mostrare al Capo dello Stato i lavori realizzati dalle detenute: capi realizzati con tessuti Rubelli, abiti da donna in sete e velluti, giacche e borse ispirati al '700 veneziano rivisitato. Alcuni vestiti sono stati creati ad hoc per la Biennale.

«La collezione 2013 punta su vestiti a ruota che richiamano gli anni '50, con stoffe e prezzi competitivi», spiega Trevisan. «Siamo contenti che la Biennale ci abbia permesso di avere questa finestra di carattere internazionale e siamo convinti, nel nostro piccolo, di essere stati adeguati all'appuntamento», prosegue Trevisan soddisfatto del successo riscontrato anche durante la rassegna cinematografica. «Rispetto allo scorso anno abbiamo raddoppiato le vendite e il fatturato», dice il fondatore della cooperativa, composta da 160 soci, 29 volontari e 131 lavoratori, per la maggior parte provenienti da pene alternative. E per il nuovo anno pensa già a una nuova scommessa: lanciare una linea di camicie da uomo in lino e col collo alla coreana.

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