Un anno per vendere una casa nuova
Studio di Nomisma: maglia nera in Italia a Mestre (10,8 mesi per le abitazioni usate), segue Venezia con più di otto mesi
di Marta Artico
Cattive notizie per chi vuol vendere la propria casa in tempi brevi magari per acquistarne un’altra e far girare un po’ la nostra economia malandata. Secondo i recenti dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare curato da Nomisma, il noto istituto di ricerche e statistiche, mettere sul mercato la propria abitazione e concludere le operazioni in tempi brevi, è assai dura. Le rilevazioni dello studio che si riferisce al primo semestre 2013 derivanti da un’indagine effettuata su un panel di agenti immobiliari che operano in 13 grandi città italiane, parlano chiaro: Venezia e Mestre si aggiudicano la maglietta nera, per essere le due città dove il mercato del mattone è il più immobile dello stivale.
Tempi. Le cifre la dicono lunga: per vendere una abitazione nuova a Mestre ci vogliono ben 12 mesi - il dato più alto in assoluto - per un usato i mesi scendono a 10,8. A Venezia 8,6 mesi per un appartamento nuovo, 8,2 per un usato, il che addolcisce di poco la cifra. Peggio di noi però, in questo settore non c’è nessuno. Facendo la media tra terraferma e città storica, per vendere si attendono undici mesi e mezzo, medaglia d’argento in negativo per Padova, dieci mesi e mezzo, nove mesi a Firenze. Le città dove acquistare e vendere è più facile sono Milano, Palermo e Roma. Le motivazioni sono tante.
Se parliamo di uffici, i tempi si dilatano ancora e anche questa volta, Venezia e Mestre (Mestre soprattutto) battono tutti con un risultato negativo. Nove mesi per vendere un ufficio a Venezia, 14 mesi a Mestre, nove mesi per vendere un negozio nella città lagunare, ben un anno in terraferma.
Prezzi. Stando ai dati poi, si evidenzia anche un ulteriore fattore da non sottovalutare, ossia il divario tra prezzo richiesto, vale a dire quello a cui vorrei vendere il mio appartamento, che sia nuovo od usato, e quello a cui riesco effettivamente a chiudere l’affare. Il divario tra questi due fattori, in termini percentuali, a Venezia è del 12,5 per cento per le abitazioni nuove, 14,8 per quelle usate, a Mestre dell’11 per cento nel caso del nuovo, del 16 nel caso dell’usato, in linea con la media nazionale, che non è certo positiva. Insomma, per vendere bisogna fare lo “sconto”. Tutto ciò dunque, sta a significare che vendere è difficile, vendere al prezzo che si vorrebbe ancora più complicato e chi non vuole rimetterci, deve rassegnarsi ad incrociare le braccia. Il motivo è da ricercare nell’offerta e nel calo dei prezzi.
Mercato. Stando all’indagine di Nomisma, nel primo semestre 2013 il mercato residenziale ha registrato un andamento opposto di domanda e offerta di abitazioni. La domanda diminuisce, l’offerta del mercato è sempre più ampia, per questo i tempi di vendita aumentano e il prezzo iniziale immaginato e quello finale sono sempre più distanti, tanto che lo sconto medio ha raggiunto il picco massimo del decennio (16 per cento).
Il centro rimane la zona più richiesta (67% dei casi) e la compravendita si svolge all’interno dello stesso comune. Nel primo semestre 2013 c’è stato ancora un ulteriore crollo del mattone: meno 5,1 per cento su base annua degli immobili sul nuovo o ristrutturato e meno 6,3 per cento su quelli usati. Chi non tiene conto di questi fattori, rischia di non vendere.
A tirare un po’ su la media è sempre Venezia: è bene ricordare che esiste una forte differenziazione tra la città lagunare (dove si fa meno ricorso ai mutui visto che si compera per investimento o come seconda casa e dove i prezzi sono calati meno drasticamente). Nel complesso però, la situazione non è rosea: nel quarto trimestre del 2012 la flessione delle compravendite ha sfiorato quota meno 21 per cento, con 639 transazioni.
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