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Protesta in carcere a Venezia: «Condizioni di sovraffollamento insopportabili»

Per tre giorni i detenuti hanno protestato rifiutando il cibo e battendo oggetti contro le inferriate. La Uil Penitenziari: «Necessarie strutture più idonee»

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VENEZIA. Una tre giorni di protesta in carcere per chiedere migliori condizioni carcerarie. I detenuti della Casa Circondariale di Venezia hanno protestato pacificamente per mezz’ora nei tre giorni di 24, 25 e 26 luglio per due volte al giorno mattina e sera. Hanno rifiutato il cibo e hanno battuto con forza contro le inferriate, lamentando così le condizioni di sovraffollamento, e chiedendo un provvedimento di amnistia.

Una protesta che non lascia indifferenti neppure il personale della polizia penitenziaria, la «UIL PA Penitenziari» parla di « nodi che tornano al pettine», nonostante la situazione rispetto a luglio sia migliorata, con circa 80/100 detenuti in meno ma comunque con 120 persone in più rispetto alla capienza. «Servono strutture più idonee - spiega la Uil - e ad andare in terraferma c'è da guadagnare per tutti»

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