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Cento gondole in corteo per il ballo in maschera

Ieri sera a Palazzo Pisani Moretta la festa di Dolce & Gabbana per 400 invitati Ricostruito il celebre bancone dell’Harry’s bar tra i camerieri vestiti da Casanova

di Manuela Pivato
1 minuto di lettura

E dopo la sfilata, il drink. E dopo il drink, la cena. E dopo la cena il ballo a Palazzo Pisani Moretta, generoso e liberatorio, dopo due giorni di eventi piantonati da un muro di addetti alla sicurezza. Tra i 400 ospiti arrivati da tutto il mondo, tra le 600 candele dei lampadari, le 200 dei candelabri, Domenico Dolce e Stefano Gabbana si sono infine rilassati ballando tra i loro ospiti e cercando di indovinare chi avevano davanti perchè la festa era in maschera e le maschere erano di quelle da “Eyes Wilde Shut”.

Di certo la direttrice di Vogue Franca Sozzani, Bianca Brandolini d’Adda, Bianca Aosta, Toto Bergamo, un manipolo di veneziani e uno stuolo di indossatrici. Più incerte Monica Bellucci e Naomi Campbell che tutti davano per arrivate e già in giro a fare shopping. Ad accogliere il corteo di cento gondole i barman e i camerieri dell’Harry’s bar che, dietro il bancone ricostruito, hanno continuato a servire pierini caldi, crocchette, Martini, Bellini e tutti i cocktail di Arrigo fino all’alba infilati in costumi da Casanova, quindi con temperatura corporea sui 38 gradi, ma senza fare una piega.

Musica a piano terra, danze acrobatiche sullo scalone, cascate di fiori dai tavoli, dai candelabri, dalle specchiere, in un bis (molto rinforzato) della sfilata di venerdì a Palazzo Barbaro, incluso il servizio di sicurezza. Da proteggere c’erano i bellissimi cognomi di un centinaio di chiccosissime signore buonissime clienti per le quali Dolce & Gabbana hanno fatto sfilare la loro prima collezione di alta moda. Abiti-scultura con i rombi ispirati ad Arlecchino e cappelli di giullaresca memoria con i dettagli forniti dalle storiche sartorie italiane. Nero, giallo, rosso. Più opere d’arte che abiti, a prezzi adeguati alle circostanze. Per questo gli stilisti avevano voluto la consegna del silenzio blindando l’evento, salvo poi (Stefano Gabbana) twittare ai suoi 408.585 follower le foto dell’invito e del salone di Palazzo Barbaro che mezzo mondo ha potuto così vedere in tempo reale.

Oggi gli abiti saranno ancora in mostra nei salotti che i due stilisti hanno voluto trasformare in una “casa” per accogliere i loro ospiti come fossero a Milano, però con la vista sul Canal Grande. Al lavoro gli addetti di Mestiere Cinema, i camerieri di Celeste, i fioristi di Ratti e Munaretto, i gondolieri, i taxisti e i fotografi che ieri sera si erano appostati davanti al Pisani Moretta per strappare almeno l’illusione del sorriso della Bellucci.

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