Slitta il nuovo orario ferroviario
Pigozzo (Pd): «Mancano otto milioni per realizzare il progetto»
Slitta l’avvio dell’orario ferroviario cadenzato, che per il Veneto Orientale significherà avere un treno ogni venti minuti da e per Venezia. Il progetto, per cui si era ipotizzato l’inizio a giugno, partirà invece tra settembre e novembre, come confermato in Consiglio regionale dall’assessore Chisso.
Con il cadenzamento si passerà dagli attuali 28 a 39 collegamenti per ciascuna direzione: ogni stazione intermedia potrà contare su due treni all’ora, che saliranno a tre nel caso di San Donà. Ma già si sono levate le proteste dei pendolari per il taglio delle corse serali. Perplessità manifesta anche il consigliere regionale Bruno Pigozzo (Pd), arrivato ieri a San Donà per sostenere il candidato sindaco Andrea Cereser. «L’avvio dell’orario cadenzato desta ancora oggi diverse preoccupazioni. A livello teorico ci siamo, ma sul piano pratico», avverte Pigozzo, «rischia di essere un bellissimo abito su un’infrastruttura che ancora non c’è o è solo parziale. Le opere del Sistema ferroviario metropolitano sono ancora alla prima fase. Sul piano finanziario, per l’orario cadenzato mancano ancora risorse necessarie per circa otto milioni. La previsione già annunciata dall’assessore è quella di un incremento delle tariffe per recuperare le risorse mancanti. Ma se agisco sulla leva della tariffa, rischio di avere l’effetto opposto alla volontà di incentivare il servizio».
Ieri mattina i sostenitori di Cereser hanno fatto un volantinaggio alla stazione, «che deve rappresentare una vetrina con cui la città si presenta» ha sottolineato il candidato sindaco. Tra le proposte, maggiore integrazione tra ferro e gomma, pressing sulla Regione per il progetto della nuova stazione .
E sempre ieri i pendolari hanno segnalato il ripetersi di nuovi disagi: quasi mezz’ora di ritardo per i Regionali 5803 e 5806 sulla tratta Venezia-Portogruaro.
Giovanni Monforte
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