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«Caro Beppe, adesso basta con il “no” inflessibile»

La lettera aperta di Gianluigi Placella, consigliere comunale veneziano del Movimento 5 Stelle, al leader nazionale scatena il dibattito tra i grillini

di Gianluca Codognato
2 minuti di lettura

VENEZIA. L’incipit è affettuoso: “Caro Beppe…”. E tutto il ragionamento è intriso di rispetto per la nota posizione del fondatore e portavoce del Movimento 5 Stelle. Ma alla fine, il messaggio è limpido e chiaro, condensato nella chiosa finale: «Non c'è più tempo per strategie, per il no inflessibile. C'è appena il tempo per far nascere un governo, cosicché il Paese, tutti noi, possiamo sopravvivere». Gianlugi Placella non può rientrare nell’orda di “trolls, fake, multinick” che sparano “schizzi di m…. digitali” sul blog. Il neoconsigliere comunale di Venezia del Movimento 5 Stelle non è certo pagato per spammare dalla sera alla mattina. Ieri, però, una sua lettera aperta indirizzata direttamente a Beppe Grillo è stata condivisa su facebook da alcuni simpatizzanti grillini, ottenendo diversi “mi piace” e scatenando il dibattito sul social network.

«Ti scrivo da Venezia», è la premessa di Placella. «Ti scrivo una lettera aperta, trasparente, ispirato solo da me stesso e in piena libertà. Io, come altri, ho convinto tante persone che il M5S sarebbe stato il cambiamento, quello che il paese sfinito aspettava da subito. La gente aveva voluto credere in quella prospettiva, ci ha votati perché era sfinita dal degrado morale, politico ed economico del berlusconismo». Poste le basi del ragionamento, il consigliere veneziano del Movimento rivela tutte le proprie preoccupazione per l’attuale situazione di stallo, constatando che «sono molti, tra la gente che aveva finalmente cominciato a respirare la svolta, quelli che ora mi fermano per strada e mi dicono: “Sono sconcertato, preoccupato, vi ho votato per cambiare e voi state fermi ed aspettate che siano gli altri a sbagliare senza accorgervi o voler ammettere che l'inerzia è peggio dell'errore”». Secondo Gianluigi Placella «in tanti non ce lo perdoneranno, torneranno a ritirarsi risentiti, delusi, arrabbiati, contro l'ennesima prova di fiducia senza effetto». La posizione del neoconsigliere di Ca’ Farsetti, espressa sul blog in questi giorni da molti utenti, è chiara: in quel 25% che ha votato per il Movimento c’è chi «ha creduto nella democrazia diretta via web di cui gli eletti sarebbero stati i portavoce».

Ma la maggioranza è composta da persone che «ci hanno votato senza sapere niente degli impegni presi dai candidati, dei nostri meetup, di liquid feedback, di discussioni on line». Persone che, «senza pensarci su più di tanto, ci hanno affidato il loro desiderio di cambiamento e la speranza di sopravvivere alla crisi che falcia futuro ed esistenze». Come ignorarli o sacrificarli, continua Placella, «al progetto di diventare la maggioranza assoluta al prossimo giro elettorale?». Secondo il consigliere 5 Stelle, con l’atteggiamento inflessibile adottato in questo momento, «come abbiamo avuto tutti contro nella recente campagna elettorale, così li avremo di nuovo contro nella prossima; ma a quelli si aggiungeranno i delusi». Placella sposta poi lo sguardo verso le elezioni comunali del 2015 e chiede a Grillo «con quale credibilità potremo impegnarci se proprio in questo momento in cui dovremmo mettere a frutto il voto di preferenza restiamo a guardare la restaurazione che si riprende gli spazi della novità che abbiamo seminato? Con la scelta dura e pura del no a tutto, superbo e implacabile, li avremo delusi, respinti, riconsegnati nelle mani di chi li sfrutterà fino all'estinzione». La lettera aperta al fondatore del Movimento si chiude con un appello diretto: «Non c'è più tempo, Beppe, per strategie. Per il no inflessibile. C'è appena il tempo per far nascere un governo, cosicché il Paese, tutti noi, possiamo sopravvivere. È il momento di tendere la mano a chi la rivolge a noi, proprio a noi, e prendere sulle nostre spalle un parte del loro peso, soffrendo un po' di più noi che abbiamo ancora forza, per evitare che soffrano tutti quelli che di forze non ne hanno più». Il messaggio non ammette interpretazioni: cosa risponderà Grillo?

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