Saldi conclusi: è flop. Gli sconti continuano
Il calo si attesta almeno sul 13%. «Bene a gennaio, poi il tracollo». Super svendite nei negozi

La stagione dei saldi è terminata a fine febbraio, ma sconti e vendite straordinarie campeggiano ancora nelle vetrine o all’interno dei negozi. Nel complesso, non si può certo dire che sia stato un gran successo. «È andata parecchio male», sbotta Doriano Calzavara (Confcommercio), «a gennaio, specialmente i primi giorni si è venduto, poi dopo la botta iniziale più nulla, il mese di febbraio pochissimo». E ancora: «In generale sono state rispettate le previsioni, nelle quali si prevedeva che in media a testa si sarebbero spesi tra i 100 e i 120 euro, non di più e così è stato». Prosegue: «Il problema è che nei negozi c’è ancora dell’invenduto, pertanto se continua il freddo i commercianti cercano di scontarlo, se invece verrà subito il caldo, non se ne farà nulla». In cifre? «Difficile quantificare il calo, diciamo che alcuni settori, come i capi spalla o le cose più costose sono andate malissimo, mentre altro genere di abbigliamento e non solo meno caro, come guanti e berretti, hanno risentito di meno».
Insomma, il fatto che in giro ci siano ancora sconti e ribassi, non stupisce: «I negozianti fanno quello che possono, come tutti, se hanno merce che non è andata via, cercando in qualche modo e finché possono di venderla».
Sulla stessa linea Giannino Gabriel, presidente di Federmoda Venezia: «I saldi sono partiti con un indice abbastanza positivo anche se negativo rispetto all’anno passato, totalizzando nei primi giorni un meno cinque per cento, purtroppo poi sono proseguiti male, alcune aziende hanno perso il 25, altre il 30 per cento e facendo una media, nel complesso ci si è stabilizzati attorno al meno 13 per cento». Prosegue: «Vista la crisi si pensava ad un decremento, ma si sperava che andassero meglio, invece il Natale non ha risposto bene, c’era l’attesa dei saldi, che comunque sono iniziati prima e poi l’andamento è scemato. Nel complesso il dato emergente è che Veneto e Lombardia hanno concretizzato vendite inferiori alla media nazionale». Secondo Giannino tra i fattori che hanno influito sulla contrazione c’è il crollo del potere d’acquisto, la sfiducia, la liberalizzazione delle vendite nelle regioni vicine, la concentrazione dei centri commerciali e le aperture domenicali, che non hanno cambiato le abitudini dei consumatori». Meno negativo il direttore provinciale di Confesercenti, Maurizio Franceschi: «Un calo complessivo c’è stato, ma ritengo che i saldi continuino ad essere utili. Certo i consumi si sono contratti, , ma ciò non toglie che la gente abbia approfittato dei ribassi per comperare».
Svendite straordinarie ce ne sono in giro: al Centro Le Barche ha aperto un “temporary shop” partner di Coin che vende tappeti scontatissimi e che rimarrà aperto per altri due mesi, sabato al negozio della Superga di galleria Toniolo, si vendevano scarpe a prezzi stracciati. (m.a.)
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