Accordo per l’M9 i Beni culturali “sponsor” del museo
Firmato protocollo d’intesa tra il ministro Ornaghi e Segre Il progetto ritenuto «una delle principali realtà del futuro»
di Mitia Chiarin
M9, il museo che dal 2015 (si spera) dovrebbe aprire i battenti a Mestre, interessa al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Ministero e la Fondazione di Venezia hanno siglato un importante protocollo d’intesa per la promozione e valorizzazione del museo del Novecento. La firma è avvenuta a Roma, tra il ministro Lorenzo Ornaghi e il presidente della Fondazione Giuliano Segre, che ieri ne ha dato notizia.
Al centro dell’accordo, esempio raro di collaborazione tra Ministero e una Fondazione bancaria, c’è l’obiettivo di intraprendere «attività di valorizzazione a beneficio di una fra le principali realtà museali del futuro in Italia».
La Fondazione di Segre spiega che nel protocollo d’intesa si intende dare «valenza strategica all’insieme delle iniziative di valorizzazione che si intenderà intraprendere» da entrambe le parti, «finalizzate all’attività di promozione della conoscenza del Museo del Novecento sull’intero territorio nazionale». Il Segretariato Generale del Ministero sarà la struttura organizzativa di coordinamento di tutte le attività. La Fondazione Venezia si sta già muovendo assieme alla società strumentale Polymnia. L’altro ieri il segretario generale del Mibac, l’architetto Antonia Pasqua Recchia era a Venezia per essere aggiornata sull’iter realizzativo di M9.
Il protocollo d’intesa prevede percorsi turistici e itinerari di visita che comprendano il futuro nuovo museo, la realizzazione di materiali e documenti sul progetto M9 (compresi quelli che riguardano le attività di restauro dell’ex distretto e convento di via Poerio), la promozione di attività formative e scambi di esperienze, materiali divulgativi.
La parte museale del progetto M9 seguirà gli standard di qualità previsti internazionalmente e ripresi dal Mibac in un atto di indirizzo del 2001.
«Al di là del contenuto del protocollo d’intesa», manda a dire Giuliano Segre, «che prevede una costante collaborazione con il Ministero, sottoposta a periodiche verifiche, e che si snoderà attraverso la stipula di specifiche intese operative, ritengo importante il riconoscimento del Mibac. Per noi M9 ha una duplice valenza: costituisce un esempio di rigenerazione del tessuto urbano di Mestre, la restituzione alla città di un’area centrale e preclusa per troppo tempo alla pubblica fruizione. Ed esso diventerà il centro di una serie di iniziative culturali che riguarderanno non solo l’arte e la storia del ‘900 ma anche la creatività contemporanea».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori