Saldi, due mestrini su tre non ne hanno approfittato
Indagine del Movimento Consumatori: la spesa di chi ha affettuato acquisti resta inferiore ai 200 euro. I negozianti denunciano cali delle vendite fino al 20%
di Marta ArticoNelle tasche dei mestrini si sapeva che non c’erano molti soldi ed era prevedibile che i saldi codificati per legge non decollassero. La conferma viene da due campane, quella del Movimento Consumatori e quella della Confersecenti, che hanno analizzato congiuntamente l'andamento delle svendite di stagione, iniziate il 5 gennaio e in vigore fino al 28 febbraio, durante il primo weekend e in questi primi giorni.
All'indagine hanno risposto 316 iscritti al Movimento e 54 commercianti associati Confesercenti. Per quanto riguarda i consumatori, nei primi giorni di saldi e in particolare nel fine settimana dell’avvio, solo 35 mestrini ogni cento hanno effettuato acquisti nei negozi o nei centri commerciali. Fra questi, il 60% ha speso meno di 100 euro, un altro terzo fra i 100 e i 200 euro. I risultati sono eloquenti: il questionario del Movimento Consumatori rivela che il 65% dei mestrini non ha ancora approfittato degli sconti codificati per legge.
Fra chi ha acquistato, sei su dieci ha speso meno di 100 euro, mentre poco più di un quarto del campione ha speso una cifra compresa fra i 100 e i 200 euro.
L’acquisto si è stabilizzato soprattutto sui capi d’abbigliamento (35,9%), sulle calzature (21,8%) e sulla biancheria intima (17,9%). Per il 65% del campione la qualità dei prodotti venduti a Mestre è abbastanza buona, molto buona per il 16,3%, scadente per il 13,9%. Notizie positive sul fronte dei negozi di vicinato: il 58% del campione ha scelto questa tipologia di struttura di vendita per effettuare lo shopping scontato. Meno gente dunque, si è rifugiata nei centri commerciali e gli affezionati alle boutique di fiducia, ci sono ancora.
«Il periodo dei saldi invernali», precisa Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori, «rappresenta un momento importante per il consumatore, che durante l’anno acquista poco o nulla. È però vero che, a causa di bilanci familiari sempre più risicati, anche il saldo invernale sta perdendo appeal. È urgentissimo che il prossimo governo metta in moto misure che tutelino il consumatore nella propria quotidianità. Per noi le tematiche consumistiche, dalle tariffe alle bollette, dai rincari alla salute, sono fondamentali per mettere un po’ di serenità economica nelle famiglie e, di conseguenza, rilanciare i consumi».
I negozianti del “salotto mestrino” di piazza Ferretto non hanno fatto affari d’oro. Il questionario della Confesercenti analizza sia i risultati dei primi giorni di saldo sia le prospettive future del commercio secondo chi sta dietro il bancone. Per quanto riguarda il primo weekend, le cose, come previsto, non sono andate benissimo. Per 4 commercianti su dieci le vendite sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno, ma quasi un terzo (30,8%) del campione denuncia cali compresi fra il 5 e il 10%, mentre un altro 15% rileva una diminuzione delle vendite compresa fra il 10 e il 20%.
Per la stragrande maggioranza dei negozianti (84,6%) coinvolti la media di sconto applicata è decisamente bassa: 10%. I saldi invernali - che fino a qualche anno fa rappresentavano una buona fetta degli affari dell’intero anno - cominciano a perdere di valore, anche se per oltre il 60% del campione incide comunque fra il 20 e il 30% del totale delle vendite.
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