Il centro storico scommette sullo shopping dei turisti
I commercianti puntano ad intercettare quei visitatori arrivati in città per festeggiare il Capodanno In molti negozi gli sconti sono già iniziati, sintomo che durante la stagione gli affari sono stati scarsi
di Manuela Pivato
Ufficialmente incominceranno sabato ma in molti negozi - almeno uno su due – sono già iniziati prima di Natale. Saldi occulti, mascherati, travestiti; saldi annunciati da sms, telefonate, cartoncini spediti a casa e offerti in modo quasi irresistibile grazie a riduzioni fino al 40 per cento. Il 5 gennaio, giorno tanto atteso per riuscire a portarsi a casa il piumino che non è stato trovato sotto l’albero o gli stivali che sono solo un capriccio, potrebbe – potrebbe - essere un giorno quasi “normale” con la differenza che gli sconti saranno finalmente alla luce del sole e che ad approfittare delle svendite saranno soprattutto i turisti stranieri.
«I saldi sono iniziati in realtà ormai da quasi un mese – spiega il presidente di Confesercenti, Piergiovanni Brunetta – e dunque, almeno per quanto riguarda la clientela veneziana, rischiano di essere una mezza delusione. I negozianti hanno già contattato da tempo i loro acquirenti affezionati e di conseguenza quello che potevano vendere ai residenti l’hanno più o meno già venduto».
Lo spread dei saldi lo faranno i turisti e, considerata la quantità di visitatori arrivata in laguna per Capodanno e che per la maggior parte è ancora in laguna, le svendite potrebbero far raddrizzare i conti di parecchi commercianti messi a dura prova dalla crisi.
L’anno che si è appena chiuso, infatti, sul fronte dei consumi è stato piuttosto avaro e se gli alimentari hanno tenuto abbastanza bene abbigliamento e calzature ne hanno invece risentito pesantemente. L’annuncio delle nuove tasse per i prossimi mesi, poi, non stanno certo incoraggiando la propensione alla spesa che, dopo un Natale ai minimi termini, ora è attesa alla prova delle svendite di fine stagione.
«Nelle tasche dei consumatori non è rimasto quasi più niente e credo che quest’anno non si supereranno i 150 euro di media a testa durante i saldi - continua Brunetta - con le previsioni di altri aumenti delle tasse, poi, quel che poco che ha la gente è riuscita a risparmiare se lo terrà ben stretto».
I saldi anticipati così presto, come fa ancora notare il presidente di Confesercenti, sono il sintomo di quanta merce sia rimasta sugli scaffali e nei magazzini e di quanto bisogno ci sia in giro di fare cassa. «Il contatto con i clienti quest’anno è stato più forte del solito – dice ancora – segno che c’è davvero bisogno di fare cassa anche se, ormai lo ripeto da tempo, così come sono fatti oggi i saldi non hanno più senso. Non è possibile vendere un cappotto a metà prezzo quando siamo ancora in pieno inverno così come non è possibile mettere in vetrina i costumi con il 50 per cento di sconto ai primi di luglio quando l’estate deve ancora iniziare. Allora tanto vale abolirli e ognuno è libero di fare quello che vuole».
A dare una boccata di ossigeno ai commercianti veneziani provvederanno i turisti. Dopo un Natale da dimenticare, a Capodanno la città si è riempita come fosse (quasi) Carnevale. Oltre 70 mila in Piazza San Marco la notte di San Silvestro, alberghi e ristoranti pieni, musei affollati. Molti di questi turisti sono ancora in città e, secondo le previsioni, dovrebbero ripartire domenica, cioè all’indomani del primo giorno di saldi. Soprattutto per loro – e per cercare di dare una raddrizzata agli effetti della crisi sui conti del 2012 - molti negozianti hanno deciso di tenere aperto il primo giorno dell’anno. Con il naso incollato alle vetrine, soprattutto cinesi e giapponesi che sabato saranno tutti nel perimetro grandi firme, tra l’Ascensione e via XXII Marzo, per portarsi a casa un pezzetto di made in Italy (o in France) comprato a Venezia.
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