È caccia alla legna sull’arenile
Sono arrivati in molti, armati di motosega, per poi caricare auto e furgoni

JESOLO. La marea si ritira e sul litorale parte la caccia alla legna. Dopo la furia devastante del maltempo, che ha depositato sull'arenile tonnellate di rifiuti e legname spiaggiato, molte zone del lido sono state infatti prese d'assalto da tante persone, pronte a rifornirsi di frasche combustibili utili per scaldare i caminetti nel corso dell'inverno. I casi più eclatanti si sono verificati all'accesso al mare di via Dragan Cigan, nel tratto antistante alla foce del Piave, dove è visibile una vera e propria “foresta morta” con residui imponenti di alberi, cortecce e rami provenienti dalle montagne. Un luogo surreale dove oltre ai rifiuti è possibile trovare di tutto: frigoriferi, anfore, boe di salvataggio e tanto altro.
Già da lunedì mattina, ma anche nel corso della giornata di ieri, in molti hanno colto l'occasione per riempirsi la macchina del materiale più pregiato, il legname, facendo anche più di qualche giro. Armati di motoseghe e lame fai da te, hanno selezionato il legno tagliandolo e posizionandolo ordinatamente in diverse cassette, sistemate poi all'interno dei veicoli. Lo stesso si è verificato anche in diverse parti del lido est, soprattutto tra piazza Marconi e piazza Casabianca. La caccia al composto pregiato, da utilizzare in vista dei mesi più freddi, è spinta e ampliata dal fatto che in questi tempi di crisi può rappresentare un approvvigionamento utile al risparmio.
Può essere utilizzato o rivenduto anche come strumento da lavoro per arnesi o costruzioni industriali. I tronchi o in genere la legna fanno però parte della classe rifiuti spiaggiati, che andrebbero trattati e rimossi dagli organi competenti secondo un apposito protocollo di recupero e smaltimento.
Da Facebook, tuttavia, giunge la proposta di poter liberamente permettere a chi ne ha bisogno di rifornirsi dell'ingente quantità di legno presente sul litorale, visto che indirettamente rappresenterebbe anche un aiuto sociale allo smaltimento generale di quanto presente in spiaggia, i cui costi e manodopera saranno sicuramente da capogiro.
Alessio Conforti
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