Decine di alberi perduti, sembra già autunno
Il caldo e la siccità hanno lasciato il segno lungo le strade e nei giardini Bettin: «Entro settembre censimento delle piante morte, poi le sostituiremo»
di Simone Bianchi
MESTRE. Morti, con le foglie secche e già cadute, oppure in condizioni di grande sofferenza. C’è chi lo chiama “autunno anticipato” a causa dell’aspetto degli alberi, con le foglie ingiallite dalla prolungata siccità. Ma adesso bisogna fare i conti anche con le piante, soprattutto quelle più giovani, che tutto sembrano fuorché degli alberi vivi e vegeti. Una situazione che ha colpito in pieno il patrimonio arboreo del Comune, stimato in 50 mila esemplari, albero più, albero meno. Cui vanno aggiunti quelli in boschi, parchi e nelle oasi protette.
Nessun quartiere cittadino è rimasto immune dal fenomeno e con il grande caldo c’è il problema della irrigazione di questi alberi e delle aiole fiorite. «Il contratto con il Comune garantisce l’irrigazione di ciotole, aiole e alberi di piccola taglia, quelli che di più possono risentire della mancanza di acqua, ma per quelli più grandi non possiamo fare nulla», spiegano da Veritas. Martedì mattina gli operai della ditta Il Germoglio, incaricata da Veritas, erano al lavoro nella zona del Candiani per bagnare fiori e piantine. Ma per il resto la situazione non è rosea.
Tanto per fare qualche esempio basta guardare attorno all’ex ospedale Umberto I. Molti dei prunus di via Circonvallazione sono rinsecchiti o con poche foglie, mentre in via Einaudi almeno tre piccoli alberi sembrano più morti che vivi, a picco sotto il sole e con la terra arsa sopra le radici.
Nel parco di via Einaudi le cose non vanno molto meglio: per almeno 6-7 piccole piante si può già recitare il de profundis, con aceri e platani che hanno perso moltissime foglie e alcuni pioppi le cui chiome non appaiono più tali.
Spostandosi al Giardino Bosco dietro il Candiani, tre alberi non hanno una foglia verde neppure a cercarla con impegno, ma in sofferenza evidente ci sono anche i tigli di Riviera XX Settembre.
Se si passa a Zelarino, per fare altri esempi, tre alberelli piantati da non molto davanti i campi sportivi sembrano già prossimi alla morte, così come il destino già segnato ce l’hanno numerose piante del nuovo park scambiatore alle porte di Trivignano.
Sofferenti sono anche i filari di giovani alberi piantati nel parco di Catene. Insomma, un quadro tutt’altro che roseo se si aggiunge la ventina di alberi caduti per il maltempo domenica scorsa.
«La siccità sta creando disagi, è chiaro», osserva Gianfranco Bettin, assessore all’Ambiente. «Con il taglio del bilancio la situazione si è fatta ancor più dura per garantire determinati interventi, ma abbiamo chiesto fondi extra. Per ora non siamo in grado di capire quanti alberi potrebbero essere morti, ma entro settembre avvieremo un censimento e sostituiremo quelli eventualmente andati perduti. Per fortuna nei forti e al parco San Giuliano ci sono impianti di irrigazione. Ma il rischio è di passare da un estremo all’altro. Temiamo perturbazioni violente che possano abbattere nuovi alberi». Prezioso è il progetto “Adotta un’aiola” avviato per far sì che i cittadini possano collaborare curando spazi verde di fronte alle loro case. Già 15 quelle assegnate.
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