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La guerra di Santa Margherita: oggi l'incontro col sindaco

Tensione e cartelli a Ca' Farsetti, la protesta interrotta solo dopo aver ottenuto un vertice con Orsoni. Commercianti contro l'ordinanza che impone la chiusura a mezzanotte per tutti i locali

Alberto Vitucci
1 minuto di lettura
L’«occupazione» del municipio di Venezia 
VENEZIA. Esercenti in rivolta contro la chiusura a mezzanotte. Sono passate poche ore dalla pubblicazione della nuova ordinanza sui rumori a Santa Margherita e il tam tam corre frenetico. Di buon mattino una trentina di titolari di bar, ristoranti e pizzerie del campo hanno occupato il municipio. Se ne sono andati alle 16, dopo aver strappato al sindaco la promessa di un incontro per oggi.

Tensione palpabile. Anche perché il municipio era semideserto. Tutti in ferie o quasi, compreso il direttore generale Marco Agostini che aveva firmato l'ordinanza poche ore prima. Ad affrontare gli operatori seduti tra i banchi del Consiglio comunale con cartelli di protesta listati a lutto («E' morta l'intelligenza», cartelli poi esposti anche in campo Santa Margherita) l'assessore Carla Rey, che ha un po' preso le distanze dal provvedimento. «Non ho partecipato alla stesura del testo», dice, «ho ascoltato gli operatori che mi hanno esposto le loro ragioni. Dicono di non essere loro i responsabili del rumore notturno e di essere pronti a collaborare». Il vicesindaco Sandro Simionato ha parlato al telefono con il direttore dell'Aepe Ernesto Pancin, e alla fine ha informato il sindaco Giorgio Orsoni, che ha deciso di rientrare in città per incontrare gli operatori. «Ascolterò le loro ragioni», dice. Oggi l'incontro in municipio alle 16. Ma sembra difficile che l'amministrazione possa fare retromarcia dopo aver emanato un provvedimento annunciato da tempo. Gli esercenti sono disposti ad andare avanti. Se il Comune non ci ascolta, dicono, ricorreremo al Tar. Un groviglio che si complica sempre più. Il problema degli schiamazzi notturni non è risolto, e le proteste aumentano. «Perché chiudere noi mentre giù del ponte i bar possono restare aperti fino alle 2?» si chiedono gli esercenti di Santa Margherita.

«Verificheremo», si limita a dire Agostini, da ieri in ferie in Puglia, «se ci saranno problemi andremo avanti». Linea dura, dunque. Che, dicono a Ca' Farsetti, sarebbe stata consigliata anche dalla Procura veneziana dopo aver letto il rapporto dell'Arpav consegnato alla Questura sul livello dei decibel notturni del campo. Quattro le ordinanze che si sono susseguite negli ultimi mesi. La prima vietava la vendita di alcolici dopo le 23, la seconda imponeva la chiusura soltanto ai rivenditori di Kebab, gelati e pizza al taglio, la terza dopo la bocciatura del Tar era sempre la stessa riveduta e corretta. Infine la quarta, siglata sempre da Agostini, che impone la chiusura a tutti i locali a mezzanotte. A questo punto sono insorti gli esercenti. «Non siamo noi i colpevoli», dicono. «Forse bisognava spiegare un po' meglio le ragioni di questa scelta», dice l'assessore Rey, che prima di entrare in giunta lavorava proprio ai Pubblici esercizi. Oggi l'incontro alla ricerca di una soluzione.

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