Cade sul ponte e si rompe una spalla
Signora mestrina non vede il gradino e ruzzola sull'opera di Calatrava Frattura dell'omero e prognosi di 30 giorni. «E ora penso di fare causa»
Giorgio Cecchetti
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VENEZIA. Il ponte dell'architetto catalano Santiago Calatrava ha mietuto l'ennesima «vittima». Si tratta di una signora mestrina di 69 anni, Anna Maria S.: mentre scendeva per raggiungere piazzale Roma e prendere l'autobus è caduta e si è fratturata l'omero destro. Adesso per un mese ha tutto il braccio bloccato. E' davvero arrabbiata: «Stavo tornando a casa dopo aver partecipato ad un torneo di burraco (un gioco di carte: ndr) all'hotel Abazia. Le mie amiche me lo hanno sempre detto di evitare il ponte di Calatrava perchè lo considerano pericoloso, addirittura prendono il treno per evitarlo, ma io sono in gamba, mi muovo e vado dapertutto e non mi sono certo preoccupata di fare un ponte in più». Ma la signora non ha fatto i conti con quei gradini maledetti che, soprattutto all'imbrunire, non si scorgono bene e soprattutto non sono regolari e tutti alla stessa distanza uno dall'altro, così è ruzzolata a terra ed ha battuto la spalla. «Devo dire - racconta - che sono stati tutti gentilissimi con me: i vigili urbani sono accorsi subito e hanno chiamato l'idroambulanza, così gli operatori del 118, che hanno cercato di farmi passare l'atroce dolore che provavo e che mi aveva fatto quasi svenire». «Mi hanno portato all'ospedale di Venezia, dove mi ha raggiunto mia figlia - prodsegue decisa - e l'ortopedico che mi ha visitato, dopo che mi avevano fatto la lastra, mi ha riferito che sono ormai decine le persone cadute sul ponte di Calatrava. Bisogna fare qualcosa, non è possibile che nessuno si preoccupi e la gente continua a cadere». Dovrà rimanere trenta giorni con il braccio bloccato, poi ci sono da mettere in conto i giorni per la riabilitazione, insomma una bella disavventura per Anna Maria, che ora deve decidere se avviare o meno una causa per chiedere un risarcimento, come hanno già fatto altri malcapitati. «Se fosse per l'arrabvbiatura la farei eccome la causa - termina - ma devo valutare se ne vale la pena, se dopo le spese sanitarie devo aggiungere quelle per un avvocato, devo pensarci bene».
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