A Mirano scoppia la guerra degli alberi
Polemica a Mirano: in via della Vittoria il Comune ha deciso di tagliare 70 alberi le cui radici affiorano creando pericolo, e i residenti sono spaccati tra favorevoli e contrari
Filippo De Gaspari
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MIRANO. Altro che festa dell'albero. Domenica Mirano ne ha piantumati a decine lungo il Muson, per la festa di Legambiente, ma in via della Vittoria attorno agli alberi scoppia una vera e propria guerra tra residenti. Radici affioranti e danni a strada, marciapiedi e abitazioni: il Comune sembra deciso a procedere di motosega, sacrificandone una settantina, gli abitanti però si dividono.
«Perché tagliarli se sono sani? _ si chiede Roberta Tomaello _ ci viene venduta come l'unica soluzione possibile, mentre sappiamo bene che ve ne sono altre. Ad esempio in via Dante, dove gli alberi sconnettono il marciapiede e hanno deciso di ingabbiare le radici. Perché qui non si può fare? Giusto parlare di sicurezza di ciclisti e pedoni, ma cominciamo dalla manutenzione ordinaria. Qui non viene mai fatta». Tra le voci storiche di via della Vittoria non manca quella di Maria Luisa Bortoletti: «Vogliono venderci questi alberi come un problema _ protesta _ ma il male assoluto qui sono il traffico e la sicurezza dei cittadini. Parlano di un taglio preventivo, quando i problemi dopo si ripresenteranno di nuovo. Risolvano le vere questioni di questa città».
C'è chi è pronto a incatenarsi ma c'è anche chi il taglio lo vuole. Miranda Bonso ha speso oltre 500 euro per sistemare i danni provocati dalle radici, che come tentacoli sono penetrati nel suo giardino di casa, spaccando tubi e sollevando il pavimento. «Hanno rotto le tubature dell'acqua, creando perdite consistenti, abbiamo dovuto chiamare l'idraulico: 200 euro di fattura e 300 di perdite in bolletta. Adesso sta capitando la stessa cosa con il gas. Noi amiamo le piante, ma non possiamo vivere in queste condizioni».
«La maggioranza di chi vive qui ha problemi _ aggiunge Francesco Bettin _ sono mesi che ci dicono che taglieranno le piante pericolose e niente si muove, solo le radici. Ma a noi i danni chi li paga?». Parla di sicurezza anche Patrizia Bugato: «Qui la gente passa in bici e rischia di ammazzarsi tutti i giorni su queste sconnessioni, soprattutto gli anziani. E' già successo e succederà ancora».
«Perché tagliarli se sono sani? _ si chiede Roberta Tomaello _ ci viene venduta come l'unica soluzione possibile, mentre sappiamo bene che ve ne sono altre. Ad esempio in via Dante, dove gli alberi sconnettono il marciapiede e hanno deciso di ingabbiare le radici. Perché qui non si può fare? Giusto parlare di sicurezza di ciclisti e pedoni, ma cominciamo dalla manutenzione ordinaria. Qui non viene mai fatta». Tra le voci storiche di via della Vittoria non manca quella di Maria Luisa Bortoletti: «Vogliono venderci questi alberi come un problema _ protesta _ ma il male assoluto qui sono il traffico e la sicurezza dei cittadini. Parlano di un taglio preventivo, quando i problemi dopo si ripresenteranno di nuovo. Risolvano le vere questioni di questa città».
C'è chi è pronto a incatenarsi ma c'è anche chi il taglio lo vuole. Miranda Bonso ha speso oltre 500 euro per sistemare i danni provocati dalle radici, che come tentacoli sono penetrati nel suo giardino di casa, spaccando tubi e sollevando il pavimento. «Hanno rotto le tubature dell'acqua, creando perdite consistenti, abbiamo dovuto chiamare l'idraulico: 200 euro di fattura e 300 di perdite in bolletta. Adesso sta capitando la stessa cosa con il gas. Noi amiamo le piante, ma non possiamo vivere in queste condizioni».
«La maggioranza di chi vive qui ha problemi _ aggiunge Francesco Bettin _ sono mesi che ci dicono che taglieranno le piante pericolose e niente si muove, solo le radici. Ma a noi i danni chi li paga?». Parla di sicurezza anche Patrizia Bugato: «Qui la gente passa in bici e rischia di ammazzarsi tutti i giorni su queste sconnessioni, soprattutto gli anziani. E' già successo e succederà ancora».
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