Confesercenti, i Saldi affare da 55 milioni
Il 4 luglio parte la corsa all’acquisto convenienti. Addetti ai lavori ottimisti: 2.750 negozi interessati Capi di abbigliamento e calzature gli oggetti più desiderati dai clienti
Gianluca Codognato
2 minuti di lettura

Riusciranno i saldi estivi che quest’anno inizieranno il 4 luglio a salvare ancora una volta i bilanci dei commercianti mestrini e veneziani? A quanto pare, sì. La consueta indagine della Confesercenti regionale induce i negozianti a un cauto ottimismo. La recessione nella nostra provincia ha fatto crollare i consumi del 5 per cento rispetto al 2008.
Ecco allora che gli sconti codificati per legge promettono affari discreti. Secondo la ricerca dell’associazione, nel Veneziano saranno 190 mila le famiglie a caccia del saldo, vale a dire il 5% in più rispetto all’anno precedente. Ogni nucleo coinvolto nello shopping promozionale spenderà fra i 250 e i 280 euro, soldi riservati in particolare a capi di abbigliamento e calzature. Nell’intero territorio provinciale verranno spesi circa 55 milioni e i negozi coinvolti saranno 2.750. Naturalmente il lungo periodo di sconti (4 luglio-30 agosto) registrerà solo nei primi giorni il classico assalto alle vetrine. Le code riguarderanno in particolare i negozi di scarpe, per i quali i saldi risultano ormai la manna dal cielo. Il campione selezionato nell’indagine comprende 960 intervistati, provenienti da tutte le province venete. Alla fine, il quadro appare per certi versi confortante dato che, come sottolinea Maurizio Franceschi, direttore della Confesercenti, «le famiglie nella nostra regione hanno ancora una discreta capacità di spesa». Il questionario rivolto agli intervistati regala le previsioni per questi saldi estivi 2009. Oltre il 60 per cento del campione farà acquisti nel periodo degli sconti (una piccola parte solo se troverà occasioni interessanti). Un veneziano su quattro rinuncerà invece allo shopping. A livello di spesa, il 55 per cento prevede un esborso uguale a quello dell’estate 2008. Ma c’è un 15 per cento di intervistati che calcola un budget inferiore del 20 per cento rispetto a prima. Quali saranno gli acquisti più gettonati? Un terzo del campione opta per i vestiti e i capi-spalla, un altro terzo per le magliette, le t-shirt, le polo. Poi, calzature, costumi, accessori vari, camicie, biancheria intima. La scelta cadrà sulle griffe (20 per cento), sui capi firmati o sui capi di alta qualità (13 per cento). In realtà, però, una famiglia su quattro deciderà in base all’occasione, un 11 per cento solo in base al prezzo. Nel confronto fra grande distribuzione e sistema-città, quest’ultimo vince ai punti. Metà dei «saldisti» sceglierà i negozi dei centri storici, il 30 per cento andrà invece nei centri commerciali. Un terzo degli intervistati, poi, assicura che effettuerà i propri acquisti entro i primi 15 giorni. Ecco perché «parlare di ulteriore liberalizzazione diventa sempre più ridicolo - spiega Franceschi - Oggi sono libere tutte le forme di vendita promozionale nel Veneto e i saldi rappresentano sempre più una offerta commerciale che acquista le caratteristiche di promozione collettiva nel settore della moda».
Fra tutte le province della regione, Venezia è quella che vede il più alto numero di negozi interessati dalle promozioni: 2.750. E anche per quanto riguarda la spesa complessiva calcolata dall’associazione (55 milioni) la provincia si attesta al livello più alto, con Padova e Verona.
Ecco allora che gli sconti codificati per legge promettono affari discreti. Secondo la ricerca dell’associazione, nel Veneziano saranno 190 mila le famiglie a caccia del saldo, vale a dire il 5% in più rispetto all’anno precedente. Ogni nucleo coinvolto nello shopping promozionale spenderà fra i 250 e i 280 euro, soldi riservati in particolare a capi di abbigliamento e calzature. Nell’intero territorio provinciale verranno spesi circa 55 milioni e i negozi coinvolti saranno 2.750. Naturalmente il lungo periodo di sconti (4 luglio-30 agosto) registrerà solo nei primi giorni il classico assalto alle vetrine. Le code riguarderanno in particolare i negozi di scarpe, per i quali i saldi risultano ormai la manna dal cielo. Il campione selezionato nell’indagine comprende 960 intervistati, provenienti da tutte le province venete. Alla fine, il quadro appare per certi versi confortante dato che, come sottolinea Maurizio Franceschi, direttore della Confesercenti, «le famiglie nella nostra regione hanno ancora una discreta capacità di spesa». Il questionario rivolto agli intervistati regala le previsioni per questi saldi estivi 2009. Oltre il 60 per cento del campione farà acquisti nel periodo degli sconti (una piccola parte solo se troverà occasioni interessanti). Un veneziano su quattro rinuncerà invece allo shopping. A livello di spesa, il 55 per cento prevede un esborso uguale a quello dell’estate 2008. Ma c’è un 15 per cento di intervistati che calcola un budget inferiore del 20 per cento rispetto a prima. Quali saranno gli acquisti più gettonati? Un terzo del campione opta per i vestiti e i capi-spalla, un altro terzo per le magliette, le t-shirt, le polo. Poi, calzature, costumi, accessori vari, camicie, biancheria intima. La scelta cadrà sulle griffe (20 per cento), sui capi firmati o sui capi di alta qualità (13 per cento). In realtà, però, una famiglia su quattro deciderà in base all’occasione, un 11 per cento solo in base al prezzo. Nel confronto fra grande distribuzione e sistema-città, quest’ultimo vince ai punti. Metà dei «saldisti» sceglierà i negozi dei centri storici, il 30 per cento andrà invece nei centri commerciali. Un terzo degli intervistati, poi, assicura che effettuerà i propri acquisti entro i primi 15 giorni. Ecco perché «parlare di ulteriore liberalizzazione diventa sempre più ridicolo - spiega Franceschi - Oggi sono libere tutte le forme di vendita promozionale nel Veneto e i saldi rappresentano sempre più una offerta commerciale che acquista le caratteristiche di promozione collettiva nel settore della moda».
Fra tutte le province della regione, Venezia è quella che vede il più alto numero di negozi interessati dalle promozioni: 2.750. E anche per quanto riguarda la spesa complessiva calcolata dall’associazione (55 milioni) la provincia si attesta al livello più alto, con Padova e Verona.
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