VENEZIA. Gli umanoidi sono arrivati fino all’ingresso della Biennale ai Giardini, fermandosi alla Galleria del Bar Paradiso.
Il primo esemplare si chiama “Ai-Da”, in onore della matematica Ada Lovelace, è un’artista e verrà presentata dal Concilio Europeo dell’Arte sabato prossimo, 23 aprile.
Intitolata “Leaping into the Metaverse”, l’esposizione dei quadri e delle sculture della robot creata dal gallerista Aidan Meller fa riflettere. Ai-Da interagisce con gli spettatori presenti, parla delle sue opere e per tutta la settimana ne realizza dal vivo quattro, ma la sua presenza serve anche a porre degli interrogativi sul futuro dell’intelligenza artificiale. Non a caso, il tema dei lavori di Ai-Da sarà la Divina Commedia di Dante, con un’attenzione particolare all’Inferno, metafora del lato oscuro della realtà virtuale.Creata nel febbraio del 2019, l’artista robot nel recente passato ha già esposto a Oxford, al Design Museum e al Victoria & Albert Museum di Londra e lo scorso autunno ha avuto la sua prima mostra d’arte contemporanea allestita presso la Grande Piramide di Giza, in Egitto.
La mostra invita a riflettere che Ai-Da non ha né vita né vista: incarna infatti la cecità del progresso tecnologico e ricorda di non perdere mai l’umanità. Nei giorni della vernice, Ai-Da dipinge ritratti di se stessa con gli occhi cuciti, come gli Invidiosi del Purgatorio che nella loro vita vita passarono il tempo a guardare gli altri, invece di concentrarsi su se stessi.
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