Venezia a volo d’uccello: un drone racconta la città vista dalle sue statue
Al Fondaco dei Tedeschi fino al 30 marzo le immagini del fotografo Marco Sabadin scattate dall’alto durante il lockdown
Manuela Pivato
VENEZIA. Un viaggio a volo d’uccello, dalla stazione di Santa Lucia all’isola di San Giorgio, a molti metri d’altezza, in linea con lo sguardo fisso e vigile delle statue di chiese e palazzi. Una Venezia aerea e terrena, di cielo e di pietra, vuota di persone, senza vaporetti né grandi navi, piena solo di se stessa.
LA MOSTRA
A immortalarla nei mesi del lockdown grazie alle eliche di un drone, è stato il fotografo veneziano Marco Sabadin che prima ne ha fatto un libro, con il testo di Giandomenico Romanelli (Vision Editore), e ora una mostra inaugurata ieri al quarto piano del Fondaco dei Tedeschi - fino al 30 marzo - con il contributo di Agostini Group.
“Sguardi di Pietra. Venezia vista dalle sue statue” racconta in 52 immagini di grande formato la città vista dagli angeli, i santi, i condottieri. Un progetto che Sabadin accarezzava da almeno trent’anni, e infine reso possibile grazie alle nuove tecnologie.

IL DRONE
«Ho pensato di girovagare per Venezia immaginando di essere un uccello che sorvola a bassissima quota la città, accarezzando tetti e statue, campanili e capitelli - spiega il fotografo – Un punto di vista che mi ha sempre affascinato e che nel corso del tempo ho cercato di rendere concreto attraverso gli strumenti che avevo a disposizione, ma con scarsi risultati, fino all’avvento dei droni».
Ottenuti i permessi, Sabadin ha incominciato a muoversi nella città deserta. Un drone rivestito di nastro adesivo colorato per ingannare i gabbiani ha sorvolato Venezia per mesi, catturato migliaia di immagini, mostrato vedute e scorci inediti.
IL VIAGGIO AEREO
La fotocamera volante è passata per Piazza San Marco, ha indugiato su Rialto, San Polo, San Tomà; e poi sopra campo San Salvador, San Bartolomeo, il Ghetto; si è spinta fino a San Nicolò dei Mendicoli, ha raggiunto via Garibaldi. Sicuramente non avrebbe mai smesso, e invece alla fine è stata richiamata alla base. Le ultime immagini alla Giudecca, per posarsi infine sull’angelo del campanile di San Giorgio che tutto vede e nulla racconta.
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