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Vince del Toro con l’amore oltre le differenze

“The Shape of Water” conquista la giuria La gioia del regista: «Credo nella vita»

di Roberta De Rossi
2 minuti di lettura
Dopo anni di Leoni d’oro a film che quasi non hanno poi visto una sala cinematografica, alla giuria di Venezia 74 presieduta da Annette Bening riesce il mezzo miracolo di mettere d’accordo i cinefili più rigorosi e chi al cinema va la domenica pomeriggio. Il Leone d’oro plana così tra applausi bipartisan di critica e pubblico tra le mani del regista messicano Guillermo del Toro per il suo fantasy “The Shape of Water”, storia d’amore tra una giovane donna muta e una creatura marina. Del Toro - che prima della cerimonia firma generosamente autografi sul red carpet - dedica il suo primo pensiero al regista Sergio Leone, anche se nella traduzione ufficiale in Sala Grande l’omaggio si perde: «Amo la vita, l’amore e il cinema e penso che si debba avere fede, in qualsiasi cosa si crede, prima o poi si avvererà».

L’Italia non vince Leoni storici a Venezia 74, ma è ovunque nelle parole dei premiati. La giurata Jasmine Trinca si inchina nel consegnare la Coppa Volpi come migliore attrice a Charlotte Rampling - silente e sofferta ”Hannah” dell’italiano Andrea Pallaoro – che si accende nell’elencare tutti i registi italiani con i quali ha lavorato, da Visconti aCelentano: «È merito di tutti loro se sono qui, l’Italia è la mia prima fonte di ispirazione».

Piange e piange ancora il regista Xavier Legrand che non ci può credere di essere dov’è: premiato non una, ma due volte, come migliore Opera prima e addirittura Leone per la miglior regia. Lacrima e spiega che tutti gli chiedono perché abbia iniziato con un film tanto duro come “Jasqu’à la garde”, ma di aver sentito l’urgenza assoluta di parlare del grande dramma della violenza alle donne. S’incrina l’applauso corale alla giuria quando all’amato (da critica e pubblico) “Three billboards outside Ebbing, Missouri” viene attribuito “solo” il premio per la miglior sceneggiatura al regista Martin McDonagh. «Ci siamo impegnati, abbiamo discusso su ogni film: purtroppo è impossibile dare un premio a tutti», si scusa quasi Annette Bening. che per la serata finale ha smesso il look claustrale che si era data in questi giorni, per luccicare d’azzurro. A tenere con misura e sorriso le fila di luna lunga serata con venti premi, è il padrino Alessandro Borghi, che non fa rimpiangere alcuna madrina, passando dal Leone d’argento a “Foxtrot” di Samuel Maoz alla Coppa Volpi maschile all’attore di teatro palestinese Kamel El Basha protagonista di “The Insult”.

Molto annunciato il premio Mastronianni al miglior giovane talento a Charlie Plummer per la sua storia di giovane solitudine e amicizia con un cavallo in “Leon on Pete”: nessun rivale per lui.

Bagnata dall’attesa pioggia e con un red carpet come ogni anno bistrattato dalla contemporanea, cocciuta coincidenza con il Premio Campiello si chiude così Venezia 74 che sarà ricordata anche per bellezza di Jane Fonda, con tra le mani il Leone d’oro alla carriera condiviso con Robert Redford, capace di sbriciolare con un sorriso ammiccante ogni luogo comune sulla vecchiaia. La Mostra che ha sdoganato il cinema in realtà virtuale. La Mostra dei red carpet grondanti star hollywoodiane che segna il definitivo ritorno delle grandi major americane, quelle che fanno girare il mercato e accendono i riflettori internazionali. Una Mostra che si è scrollata definitivamente di dosso l’aura di Cenerentola della potente sorellastra Cannes, per infilare decisa tutte e due le scarpette di cristallo.

«Si capisce che è andata bene quando ti sussurrano i complimenti all’orecchio», commenta compiaciuto il presidente Paolo Baratta, ringraziando e ancora ringraziando il direttore Alberto Barbera, ricordando che sono aumentati gli spettatori paganti e soprattutto i giovani: «Complimenti che trasmettiamo tutti come incoraggiamento al futuro della città di Venezia». Con la ritrovata festa sulla spiaggia dell’Excelsior per mille invitati, Venezia 74 è già archiviata, si pensa già al futuro: «Viva Venezia 75, arrivederci al 29 agosto 2018».



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