Laboratori, simulatori e realtà virtuale per rendere il lavoro più sicuro e intervenire con anticipo sulle possibili criticità. In mostra nello stand dell’Inail, i progetti sviluppati dai suoi ricercatori nell’ergonomia, nella sensoristica, nella robotica, nell’innovazione e nella realtà aumentata per studiare i rischi potenziali, nuovi ed emergenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Un lavoro propedeutico allo sviluppo di dispositivi per la prevenzione di infortuni e malattie professionali. A partire dal prototipo utilizzato dagli astronauti dell’Iss e attualmente in uso sulla stazione spaziale internazionale, per il monitoraggio della funzionalità uditiva e in particolare, di quella cocleare nei lavoratori esposti a rumore e ad altri agenti oto-neurotossici.
Grazie al progetto Audio-Acoustic Diagnostics, finanziato dall’Agenzia spaziale italiana e supportato dalla European Space Agency e dalla Nasa, dal 2019 l’Inail sta acquisendo dati otoacustici degli astronauti imbarcati sull’Iss, tra cui gli italiani Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Si tratta di dati importanti perché gli astronauti, in un ambiente estremo come quello della stazione spaziale dove microgravità e rumore potrebbero provocare danni all’udito, hanno bisogno della prevenzione per svolgere la loro attività al massimo livello di sicurezza possibile.
Sempre nello stand trova spazio una glove box che replica la movimentazione delle nanopolveri. Si tratta di un laboratorio esperienziale che tramite la simulazione della movimentazione di nanopolveri fluorescenti inerti all’interno di una glove box evidenzia la possibile esposizione a nanoparticolato aerodisperso. Un rischio che riguarda sempre più lavoratori esposti visto che negli ultimi anni le nanotecnologie hanno avuto un rapido sviluppo in settori che vanno dalla farmaceutica alla medicina, dall’energia alle costruzioni.
E per l’identificazione dei parametri che meglio possono rappresentare la loro tossicità, come le dimensioni, la concentrazione in numero e in massa, l’area superficiale, la composizione chimica e morfologica, il dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’istituto ha sviluppato una strategia di misura e caratterizzazione dell’esposizione per inalazione a nanomateriali nei luoghi di lavoro.
Al rischio strada che può essere causato dalle apnee notturne è dedicato un percorso immersivo che attraverso l’uso della realtà virtuale, consentirà di conoscere e provare segni, sintomi e conseguenze sulla salute e sulla guida di questa patologia. Una patologia che si stima aumenti da due fino a otto volte la probabilità di incidenti stradali, esponendo soprattutto i lavoratori impegnati per lungo tempo al volante di mezzi di trasporto.
E ancora, simulatori e gemelli digitali per la formazione e la prevenzione. Con un simulatore che ricostruisce le funzionalità di una piattaforma di lavoro elevabile per il sollevamento di persone e che attraverso la riproduzione fedele di scenari operativi complessi fornisce uno strumento di training a supporto della formazione e dell’addestramento in sicurezza degli operatori. Poi un modello “digital twin” ovvero un gemello digitale di un trapano a colonna per prevenire, mediante il monitoraggio continuo dei parametri significativi dell’attrezzatura di lavoro, situazioni di pericolo prima che possano determinare incidenti.
Infine il dimostratore tecnologico di nastro trasportatore realizzato nell’ambito del progetto “SIC_O_MAN”, promosso dal dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) dell’istituto insieme al Politecnico di Torino, all’Università di Bologna e all’Università di Cassino e del Lazio meridionale per valutare gli effetti dei parametri di funzionamento di una macchina rispetto al possibile rilascio di energia elastica accumulata.