Da oggi Amazon ha un nuovo capo. Andy Jassy non sarà un nuovo Jeff Bezos, non potrebbe mai esserlo. Primo, perché Bezos di Amazon è e sarà sempre il fondatore, quello che l’ha immaginata. Secondo perché è sempre Bezos che l’ha costruita, giorno dopo giorno, per 27 anni esatti oggi. Terzo perché Bezos di Amazon era e resta il maggior azionista, anche dopo aver venduto oltre un milione di azioni a maggio incassando quasi 5 miliardi di dollari. Andy Jassy, è vero, è il secondo maggior azionista individuale ma, anche con il bonus di 61 mila azioni appena incassate, si ferma molto sotto l’1 per cento del totale, mentre Bezos è sopra il 10. Insomma, il nuovo amministratore delegato di Amazon non avrà mai il potere che ha avuto Bezos per il semplice motivo che Bezos, che diventa presidente esecutivo, potrebbe teoricamente cacciarlo mentre nessuno ha mai potuto cacciare Bezos. Ciò detto Andy Jassy - 53 anni, due figli, laureato con lode ad Harvard - non è un passacarte, non lo è mai stato. Ed è per questo che a Bezos è sempre piaciuto. Fin dal loro primo incontro che non avvenne in un ufficio ma su un campo di erba sintetica. Andy Jassy era stato appena assunto in Amazon, era il 1997, e c’era in programma una sfida di broomball, una specie di hockey senza pattini e con delle scope - o a volte dei remi da kayak - al posto delle racchette, molto praticato fra i dipendenti di Amazon. Quel giorno in campo c’era anche Bezos, e il neo assunto Andy Jassy lo colpì in testa. Con un remo. Invece di licenziarlo, Bezos lodò lo spirito competitivo del giovane newyorchese che quindici anni dopo assunse la guida del nuovo settore del cloud facendo di Amazon un leader di mercato anche qui. E’ un lottatore, Andy Jassy. Aver scelto lui ci dice chiaramente come Amazon intende contrastare i tentativi di ridurne lo strapotere.
Chi è Andy Jassy che al primo incontro colpì Bezos con un remo in testa
di Riccardo Luna