Avviso ai lettori: in questo articolo, fin dal titolo, verranno maltrattate la grammatica e l’ortografia italiane. Nulla, però, che non sia già stato fatto da milioni di iPhone in circolazione da anni (ma anche Google e Android hanno le loro colpe).
Carolina Milanesi: "Con Vision Pro Apple potrebbe riuscire dove altri hanno fallito"

La notizia è che Apple, all’ultima WWDC che si è aperta ieri, ha annunciato oltre al visore Vision Pro, anche un radicale miglioramento della funzione dell’autocorrettore di iOS. Pochi secondi, tra le tantissime novità software e hardware, che però hanno dato a Craig Federighi, vice presidente responsabile dello sviluppo software, l'opportunità di prodursi in un gioco di parole che in inglese funziona bene e in italiano un po’ meno: "In those moments where you just want to type a ducking word, well, the keyboard will learn it, too”, che più o meno potremmo tradurre così: "Quando vorrete semplicemente digitare una parola che si piega, bene, la tastiera imparerà anche quella". Basta una lettera per passare da “fucking” a “ducking”, e l’autocorrettore dell’iPhone finora si è sempre comportato come un distinto signore, correggendo ogni volta una delle più diffuse imprecazioni della lingua inglese, specie da questa parte dell’Atlantico. Per rendersi conto di quanto “fuck” e i suoi derivati siano popolari basta vedere un qualsiasi episodio di Succession in versione originale, dove per una curiosa ironia i figli del patriarca Logan Roy hanno tutti degli iPhone di ultima generazione. Kendall, Siobhan, Roman e Connor, ma anche altri personaggi della fortunata serie tv saranno dunque felici di sapere che non dovranno scrivere più volte i messaggi per convincere l’iPhone che stanno proprio imprecando: dopo le prime volte lo smartphone capirà da solo che non stanno parlando di anatre. E questo, si spera, risparmierà altre imprecazioni dirette al correttore automatico.
Come funziona
In iOS17 la funzione di correzione automatica è stata aggiornata con un modello linguistico differente, chiamato transformer, che assegna diversi livelli di importanza a varie parti delle parole e alla loro posizione nella frase. Quindi se davvero scriviamo sempre “f” all’inizio di quella parola, bene, forse davvero vogliamo utilizzare quella. E così la censura perbenista del machine learning di Apple verrà messa da parte in favore di una comprensione più accurata di quello che vuole davvero l’utente.
Il cambiamento riguarda anche il design del correttore, che sarà in grado di “supportare meglio la scrittura e la correzione automatica a livello di frase”, come si legge in una nota di Apple, e potrà riconoscere più tipologie di errori grammaticali. Mentre si scrive compariranno suggerimenti di parole contestuali e basterà premere la barra spaziatrice per aggiungere il termine proposto o completare la frase, rendendo l’inserimento di testo più rapido. C’è speranza anche per l’Italia, dove su insulti e profanità siamo messi piuttosto bene, e anche l’ortografia del nostro equivalente di “fuck” ormai da qualche anno è corretta: le due “z” sono entrambi minuscole, è scomparsa la bizzarra “Z” maiuscola.

Certo, tra hanno e anno l’iPhone fa ancora confusione, e ce ampio spazio di miglioramento anche con gli apostrofi. Però va detto che almeno sull’iPhone “qual è” viene proposto senza articolo.
Il sistema impara, ma ancora non abbastanza: un nome di persona o di luogo inizialmente considerato sbagliato, dopo qualche volta viene suggerito come corretto. E per usare ancora il correttore e scrivere volgarità senza problemi basta registrare “fuck” o i suoi derivati nella rubrica dei contatti. Un trucchetto da professionisti, che però diventa impossibile usare con i tanti passati remoti dei verbi italiani: mangiò invece che mangio, pesò al posto di peso, dannò al posto di danno. Perché l’iPhone preferisca gli accenti rimane un mistero, come un mistero rimangono le sostituzioni di parole completamente casuali: ognuno avrà la sua collezione, con le relative risate e le figuracce. Per evitare le une e le altre, finora l’unica soluzione era disattivare il correttore: solo con iOS 17, in arrivo a settembre, sapremo se davvero Apple ce la fatta a renderlo davvero intelligente.
