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Almanacco dell'Innovazione - 29 novembre 1972

Nasce Pong: era come il paddle, ma dentro un mobiletto

Nasce Pong: era come il paddle, ma dentro un mobiletto
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Ci sono diverse versioni su come sia davvero cominciata la storia dei videogame. Una delle più credibili indica una data esatta: il 29 novembre 1972. Quel giorno la Atari, una startup fondata qualche mese prima da Nolan Bushnell (“un sognatore che sognava sogni grandissimi”), annuncia la nascita di Pong.

Se non siete giovanissimi probabilmente ci avete giocato: è stato il primo, vero grande successo del mondo dei videogame. Era un ping-pong su schermo, un tennis elettronico. Ma a rivederlo oggi, considerando che la pallina poteva rimbalzare sui lati come se ci fossero le pareti, e questo rendeva gli scambi imprevedibili, ma anche più lunghi, diresti che il Pong era come il paddle, lo sport che da un paio di anni sta dilagando, ma dentro un arcade, un mobiletto con schermo e manopole. 

Che sarebbe stato un grande successo lo si era capito da quando il primo prototipo venne posizionato in un bar aperto da poco a Sunnyvale, in California: la Taverna di Andy Capp (mappa più sotto). Alla Atari conoscevano il proprietario perché gli fornivano i flipper e lo convinsero a mettere il primo Pong fra il jukebox e l’arcade di Computer Space. Fu un successo immediato che alla Atari scoprirono quando si accorsero che il contenitore delle monetine (i quarter di dollaro) era sempre pieno e questo bloccava la macchina.

Pong era nato per caso. Non doveva essere un vero videogame. Bushnell aveva un contratto per sviluppare un videogioco di automobili e per farlo aveva assunto un giovane ingegnere di talento ma senza esperienza sul campo, Allan Alcorn. Per farlo impratichire gli aveva assegnato il compito di realizzare qualcosa di semplice mentendo sul fatto che dietro ci fosse un contratto con la General Electric (non era vero). L’idea era una specie di tennis elettronico: in giro c’erano già cose simili molto rudimentali e anche un prodotto lanciato da un concorrente di, Atari che però non aveva avuto successo. La bravura di Alcorn fu la capacità di trasformare un gioco semplice al limite della noia (due racchette che si rimandano la pallina fino a quando uno sbaglia) in qualcosa che emozionante che richiedesse una certa bravura: per farlo divise ogni racchetta in 8 segmenti, ciascuno dei quali rimandava di là la pallina con un angolo diverso, come se fosse un effetto. Questo rendeva lo scambio più difficile e premiava il giocatore migliore. Aggiunse poi il fatto che la pallina diventava più veloce man mano che lo scambio si prolungava rendendolo sempre più difficile e quindi provocando una conclusione. 

Quando Bushnell vide Pong capì che quell’esercitazione era un videogame pronto al debutto, che ci fu appunto il 29 novembre 1972. Il prossimo anno festeggeremo i 50 anni: Pong è entrato nella nostra cultura popolare, in libri e film. In uno spot piuttosto recente si vede il tennista Andy Roddick giocarci. 

maps: dove si trovava la Taverna di Andy Capp

La Taverna di Andy Capp non esiste più: c’è stato a un locale chiamato Rooster T. Feather’s, ma quel luogo, il 157 West di Camino Real è ancora considerato da molti il posto dove i videogame sono nati.