In uno dei suoi film più famosi, Totò truffa 62, il principe della risata vende la Fontana di Trevi a un ingenuo turista italo-americano. Sessant'anni anni dopo, possiamo fare come Totò e comprare e rivendere la Fontana di Trevi, il Colosseo, il Vittoriano e altri monumenti, a blocchetti di dieci per dieci metri. Comprarli e venderli sul serio e con soldi veri, ma in maniera virtuale, su Earth 2, il "doppione digitale" del nostro pianeta, creato da una start-up anglo-australiana con l'obiettivo di creare quello che si chiama un "metaverso".
Che cos'è Earth 2
I metaversi sono i mondi virtuali condivisi via Internet, come quelli in cui si affrontano online i videogiocatori. Il termine metaverso è stato coniato nel 1992 da un autore di fantascienza americano molto popolare anche nel nostro Paese, Neal Stephenson, nel libro Snow Crash. Quello di Earth 2 è un mondo parallelo che replica la Terra a blocchetti di 100 metri quadrati. Si tratta di una mappa virtuale del pianeta, in scala uno a uno, che comprende tutto quello che è presente nel mondo reale. A ogni blocco è assegnato un prezzo.
Earth 2 ha dunque un modello di business molto chiaro: vendere la proprietà degli appezzamenti di terreno virtuale che corrispondono in modo univoco a quello reale. All'inizio per pochi centesimi di dollari, poi pian piano alzando i prezzi quando (e se) il gioco diventerà più popolare e sempre più persone investiranno soldi, puntando a rivendere i terreni virtuali a prezzi più alti o a farli fruttare inserendo sponsorizzazioni commerciali.
Come funziona
Occorre registrarsi e associare all’account un metodo di pagamento: carta di credito Visa o Mastercard, oppure ApplePay o bonifico bancario (attualmente PayPal non funziona); poi si può procedere agli acquisti dei terreni, se sono liberi, oppure si può fare una proposta economica a chi già ne ha acquistato uno. I terreni occupati sono contraddistinti da celle colorate di rosso, con una bandiera sopra, e se in vendita sono rintracciabili sul marketplace. Quest’ultimo è utile per capire come stia cambiando il valore delle celle nelle varie parti del mondo virtuale: Usa e Corea del Sud, per esempio, sono le aree in cui i prezzi stanno salendo più velocemente. Tutte le transazioni tra privati passano da Earth 2, che trattiene una percentuale e registra il passaggio di proprietà.
Se per esempio si decide di acquistare la Fontana di Trevi, che nel gioco copre una superficie di 9 celle quotate attualmente 16,72 dollari l'una, si deve pagare ai gestori del gioco poco più di 150 dollari. Se invece il monumento fosse già di proprietà di qualcun altro, si dovrebbe fare un'offerta.
Quali sono i rischi
Earth 2 sembra una forma di speculazione: in Rete è stata paragonata al fenomeno Bitcoin, quando inizialmente le valutazioni erano molto basse. E per certi versi, il paraagone regge: il totale dei Bitcoin è un numero finito, così come il numero delle celle presenti sul nostro pianeta. Proprio per questo però bisogna fare molta attenzione.
Ci sono vari rischi: innanzi tutto, chi vende il suo terreno virtuale deve avere un conto corrente negli Usa per incassare il denaro, con tutte le complicazioni burocratiche e fiscali che questo comporta; poi, come per tutte le attività speculative in Rete, non c'è assolutamente alcun tipo di garanzia che, passato l'entusiasmo iniziale, ci sia qualcuno interessato realmente a comprare i terreni già in possesso delle persone. Se non avvenisse, i soldi spesi per comprare la Fontana di Trevi non sarebbero in grado di generare alcun guadagno.
Inoltre, va sottolineato che quello di Earth 2 non è un mercato regolato (come le Borse) o tutelato (come i servizi bancari o assicurativi) ed è dunque paragonabile a una forma di gioco d'azzardo digitale o meglio di marketing piramidale non sostenibile: guadagnano solo i primi, mentre la maggior parte dei piccoli investitori registra una perdita netta, banalmente perché non si trovano più acquirenti.
Si rischia anche la truffa da parte di chi gestisce Earth 2, se l'azienda dovesse incassare le transazioni iniziali e poi chiudere il servizio sciogliendo la società; non c'è alcun tipo di garanzia di restituzione o comunque di protezione degli "investimenti" fatti. Infine, c'è il rischio che Earth 2 si rifiuti di onorare i debiti, non versando il denaro sul conto corrente reale del giocatore.
Il sogno davanti alla speculazione
Esiste un "sogno" utopico che fa da foglia di fico all'idea della grande speculazione digitale: è quello di creare un altro mondo che sia lo specchio del nostro, un universo digitale nel quale realizzare sogni e desideri, progetti e aspirazioni. Un mondo virtuale nel quale, in futuro, non solo investire, ma anche trasferire vita e sensazioni. Earth 2 dichiara infatti di voler affrontare 2 fasi: la prima è quella di lancio del sito, con la piattaforma per il trading online delle porzioni di Terra virtuali ed è la parte attualmente attiva, che permette di esplorare, vendere e soprattutto comprare con soldi veri.
La seconda fase inizierà più avanti, con la creazione del metaverso vero e proprio e delle app. Gli sviluppatori non hanno ancora chiarito se saranno applicazioni per computer e smartphone oppure veri e propri ambienti di realtà virtuale da usare con visori come Oculus e HoloLens. In ogni caso, questa "terra virtuale promessa" intende offrire agli utilizzatori la possibilità di spostarsi, di interagire con gli altri e volendo di modificare gli spazi acquistati. E così la Fontana di Trevi potrebbe diventare un parcheggio a più piani, oppure anche un bosco di querce.
In conclusione: è molto pericoloso
Come detto, gli sviluppatori di Earth 2 hanno per ora lavorato solo alla versione Web, graficamente molto povera: sembra di navigare su Google Maps. Se fosse un gioco da tavolo, questa sarebbe la fase in cui si dispongono i pezzi sulla mappa, pagando per il diritto di farlo. Ma il gioco ha senso solo se ci sarà davvero una fase 2, nella quale interagire e assegnare una utilità o una forma di piacere al valore economico, cioè al prezzo pagato per le celle della Terra virtuale. Per ora non c'è alcuna idea su come e quando questo potrà mai accadere.