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Chiude Essential, l'anti iPhone creato da Andy Rubin, il “padre” di Android

Chiude Essential, l'anti iPhone creato da Andy Rubin, il “padre” di Android
Figura di peso nelle file di Google, venne costretto a lasciare il colosso del Web in seguito alle accuse per molestie sessuali. Ora anche la sua ultima compagnia, che voleva produrre smartphone in grado di competere con Apple e Samsung, è stata messa in liquidazione   
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ROMA - “Serve diversità e maggiore scelta”. Erano queste le parole d’ordine lanciate nel 2017 da Essential, la compagnia fondata da Andy Rubin e valutata un miliardo di dollari. Il “padre” di Android, il sistema operativo per smartphone che oggi domina il mondo della telefonia con una quota di mercato dell’86,6%, voleva dare del filo da torcere all’iPhone della Apple e ai Galaxy della Samsung. Ora però getta la spugna, dopo anni passati a sviluppare il secondo e stranissimo telefono, Project Gem.
I sogni di Rubin, 57 anni, e del suo socio Nicolo De Masi, classe 1981, si sono infranti sull’incapacità di trovare una nicchia di mercato, come invece hanno fatto altri in Asia, iniziando da OnePlus. “Nonostante i nostri migliori sforzi (…) purtroppo non abbiamo davanti un percorso chiaro per arrivare ai clienti”, si legge sul sito della compagnia. “Per questo abbiamo preso la difficile decisione di interrompere le operazioni e fermare Essential".
 
Eppure l’’azienda partiva dalla Silicon Valley e con grandi ambizioni: “Noi non stiamo proponendo un telefono di alta fascia a metà del prezzo, ma uno smartphone che nessuno ha mai costruito”, aveva raccontato lo stesso De Masi a questo giornale. “Noi puntiamo all’innovazione e non ai profitti”. 

De Masi ha un passato alla Glu Mobile, Rubin soprattutto a Google. Ha diretto prima la divisione Android, acquisita dal colosso del Web nel 2005, per essere sostituito dall’attuale amministratore delegato Sundar Pichai nel 2013. Messo a capo del dipartimento di robotica, ha spinto Google a comprare la Boston Dynamics, ceduta nel 2017 alla SoftBank. Lui se ne era già andato da tre anni, costretto a lasciare nel 2014 (ma con una buonuscita di 90 milioni di dollari, stando alle rivelazioni del New York Times) in seguito ad un'accusa di molestie sessuali.
 
Visionario e spesso arrogante, Rubin è stato una delle figure di maggior peso nel mondo della tecnologia degli anni 2000. Da quando però ha lasciato la divisione Android, non ha più combinato molto. Essential doveva essere la sua rivincita, invece è stato un buco nell’acqua.