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Mondiale rugby. Nel debutto a Parigi la Francia batte ancora gli All Blacks. E oggi gioca l’Italia

Davanti a 76.690 spettatori e dopo il benvenuto di Macron, i Bleus riescono a rompere l’equilibrio dopo un’ora. Sabato 9 gli Azzurri incontrano la Namibia: ecco dove vederli

di Fabrizio Zupo
Aggiornato alle 2 minuti di lettura

La meta in tuffo di Damian Penaud

 

La Kapa o pango scandita da Aaron Smith, clava tribale in mano per ritmare la danza dell'Haka con accenno mimato di sgozzamento, annunciava subito guerra al termine di una giornata parigina afosa e caldissima da 34° e, nel catino dello stadio alle 9 di sera, ancora di più.

Il debutto del decimo mondiale di rugby tra Francia e Nuova Zelanda, 78.690 spettatori e il benvenuto del presidente Macron, ha avuto una ferocia, un'intensità e la voglia di "menarsi come fabbri" vista poche volte in passato per un esordio di girone forse già decisivo per l'ipotetica classifica finale del girone A (quello dell'Italia) ma i quarti si giocano il 14 ottobre, fra oltre un mese.

Finisce 27-13 per la Francia (si ribadisce che il 35-7 di appena 10 giorni fa sullo stesso prato non era casuale), ma l'equilibrio stavolta si rompe dopo quasi un'ora con gli All Blacks che avevano messo in saccoccia due mete di Telea contro una e dopo aver pure passato quasi indenni i 10 minuti per il giallo comminato generosamente da Jaco Peyper nei confronti di Will Jordan (contrasto aereo pericoloso). Tanto che un secondo fallo dell'ala viene poi graziato, quasi a compensazione.

E negli ultimi minuti si passa da 19-13 a 27-13 per uno svarione in ricezione di Mo'Unga su cui si avventa Jaminet. Seconda e ultima meta francese che fa venir giù lo Stade de France.

Una partita punto a punto risolta più decisamente nell'ultimo quarto.

Alla fine a ben vedere sono stati i 17 punti dei calci di Ramos (5 piazzati e una trasformazione) a fare la differenza. Gli All Blacks di loro ci hanno messo il calo di realizzazione rispetto al passato: marcatura sprint al 2' di Telea imbeccato da un cross lunghissimo e teso di Beauden Barrett, ma almeno tre mete buttate via all'ultimo metro. Gli stessi All Blacks solo due anni fa, sarebbero entrati in meta come frecce.

In più non riuscendo a sfondare o a concludere situazioni improvvise create per azioni rotte su molti palloni caduti di mano (il caldo ha creato problemi di handling dell'ovale), la Nazionale di Foster ha svelato che non c'era un piano B. La seconda regia di Barrett è stata sterile, l'estremo l'assist per Telea e un chip per se stesso, ha sempre calciato e restituito palla agli avversari senza impensierirli.

Dove s'è imposta la Francia? Nelle fasi statiche: mischie (All Blacks puniti per crollo delle prime linee, De Groot in particolare) e touche. Mancava l'acuto, quello in genere offerto da Dupont (braccato dietro il pack due volte da Aaron Smith) o da Ntamak (fuori dal mondiale dopo il recente infortunio) o da Penaud. L'ala destra dei Bleus è sembrato invisibile per almeno 54 minuti (sua la posizione errata sul cross che ha mandato Telea in meta la prima volta) poi tre lampi: un taglio fra la linea avversaria; lo sprint sul cross di Jalibert in cui è stato falciato praticamente in bandierina (sembra meta sugli spalti ma al replay sullo schermo si vede chiaramente il pallone sfuggirgli); infine nel frangente seguente, cross identico sugli sviluppi di una punizione, con sprint vincente e meta in tuffo..

La sua classica risata aperta è l'interruttore che risveglia Galthiè e tutto lo staff francese, il sollievo per una partita mai del tutto dominata.

Cinque punizioni (pur con errori di Peyper) sono comunque il segno di una pressione impressa agli avversari che costringe al fallo.

Il caldo, protagonista della serata: giocatori con i crampi e cambi necessari per titolari esausti in entrambi i fronti.

L'uomo della partita è stato eletto Aldritt, numero 8 della Francia e se lo merita perché ha portato a casa con Ollivon e compagni una grande battaglia che costerà cara in termini di recupero. Unico neo del pubblico la salva di fischi durante i piazzati di Mo'Unga e silenzio di tomba per Ramos: una brutta figura, poca sportività.

In classifica Francia 4 e 0 Nuova Zelanda che vede sfumare pure il punto di bonus difensivo.

E se oggi, sabato 9 settembre (ore 13 a Saint Etienne diretta Rai2 e Ski), l'Italia farà il suo dovere di battere la Namibia con un punteggio severo, gli Azzurri potrebbero trovarsi primi a 5 punti. Un dato solo statistico, ma comunque inedito al primo turno.

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