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Reyer, Casarin pensa a un futuro più felice: «Voglio un gruppo che ci dia soddisfazioni»

I progetti del presidente: ringiovanimento della rosa, continuità di risultati anche in Europa. «Il ritorno di mio figlio Davide? Vedremo»

Michele Contessa
2 minuti di lettura

Il presidente della Reyer Federico Casarin

 

Il tempo delle analisi è terminato, la Reyer volta pagina e punta diritta alla prossima stagione con Neven Spahija che potrà allestire la squadra più confacente alle sue idee di quella trovata in corsa arrivando a inizio febbraio. «Quando si prepara una stagione, si parte sempre con idee e obiettivi ben precisi», ha premesso il presidente Federico Casarin, «lo avevamo fatto anche la scorsa estate, quando un po’ tutti avevano apprezzato anche all’esterno il lavoro fatto nell’allestimento della squadra. Strada facendo, non è andata esattamente come volevamo, pur raddrizzando la situazione in campionato con un gran finale di regular season che ci aveva consentito di arrivare ai playoff con ottime sensazioni. Gli errori si commettono sempre, nessuno è perfetto, e gli errori si commettono anche quando si vince, ma ovviamente finiscono di meno sotto la lente di ingrandimento. Il nostro è un campionato difficile, complicato, non c’è nulla di scontato, ci sono squadre che non hanno centrato i playoff o non sono entrati nella Final Eight di Coppa Italia».

Reyer troppo discontinua. «Noi abbiamo avuto troppi alti e bassi, sia nel corso della stagione sia all’interno di qualche singola partita, come è accaduto anche nelle sfide contro il Banco di Sardegna. Siamo riusciti a chiudere al quarto posto la regular season, un piazzamento impensabile a fine febbraio, con un filotto interessante di vittorie. Dobbiamo, comunque, dar atto al Banco di Sardegna di aver giocato meglio di noi la serie dei quarti di finale, che era sicuramente il confronto più equilibrato dei quattro in tabellone, e di essere approdata meritatamente in semifinale».

Anche perché, a Sassari, Neven Spahija non ha potuto contare sul miglior Bramos, costretto a gestirsi per un risentimento muscolare che ne ha ridotto il minutaggio nelle due partite in Sardegna (9’ in gara-3, 5’ in gara-4). Il Banco di Sardegna ha ricevuto un’ammenda di 2.000 euro per “offese collettive e frequenti nei confronti di un tesserato avversario”.

Casarin, Dalmasson e Spahija sono già al lavoro per allestire la nuova squadra, escluso l’arrivo di una nuova figura per aiutare nel mercato. «No, restiamo così, anche perché nel gruppo di lavoro c’è anche Mauro Sartori che si occupa dello scouting dei giocatori. Ripartiremo con grande voglia e grande desiderio per allestire un gruppo che possa darci tante soddisfazioni nella prossima stagione».

Sui nomi, il presidente orogranata ha sempre glissato, non cambia atteggiamento. «Il ritorno di mio figlio Davide? Vedremo. Il rinnovo di Brooks? Stiamo parlando». Sarà sicuramente una squadra ringiovanita anagraficamente, alcuni giocatori “simbolo” sono in scadenza di contratto (De Nicolao, Bramos, Watt), altri non hanno risposto alle attese (Granger, Moraschini, in parte anche Willis).

Sarà sicuramente una squadra diversa da quella allestita la scorsa estate su indicazione di Walter De Raffaele, in grado di trovare più continuità di risultati sia in Italia che in Eurocup, dove uscire anche quest’anno al primo turno non rientrava sicuramente negli obiettivi del club, che puntava anzi a un percorso lungo nella seconda competizione continentale, che la Reyer disputerà anche nella prossima stagione. Curiosità: Milano-Sassari e Virtus Bologna-Tortona sono le stesse semifinali di dodici mesi fa.

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