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Non basta il solito Pohjanpalo, il Venezia raggiunto dal Brescia nel match salvezza

Van de Looi sigla l’1-1 e la situazione per la squadra di Vanoli ora diventa preoccupante. Novakovich si divora la rete del 2-1

Alessandro Ragazzo
2 minuti di lettura

Neanche il tempo di godersi il vantaggio con il decimo hurrà stagionale di Pohjanpalo, che il Brescia riacciuffa il Venezia e si porta via un punto prezioso dal Penzo. Un peccato, perché il Venezia, non solo non è riuscito a mantenere l’1-0 agguantato a inizio della ripresa, ma con Novakovich si è mangiato la rete del vantaggio dopo il pari di Van de Looi.

Le rondinelle non hanno demeritato, questo va detto, mentre non si sono visti i soliti arancioneroverdi in versione Penzo.

AMBIENTE

 C’è tanto tifo sugli spalti del Penzo; per l’importante sfida salvezza, sono giunti quasi 5.700 spettatori, curva veneziana praticamente piena, in tanti sono giunti pure da Brescia, tanto da occupare quasi tutto il settore nord. Vanoli lancia Cheryshev da trequartista dietro a Pohjanpalo e Pierini, Gastaldello punta all’albero di Natale con Aye unica punta supportato da Rodriguez e Galazzi.

L’avvio è bloccato, si capisce al volo il peso di una gara che può determinare le sorti del rispettivo campionato; si sta molto a centrocampo, non si tenta la giocata, ci sono degli errori e i portieri se ne stanno piuttosto tranquilli.

Il primo brivido, se così vogliamo chiamarlo, è un esterno della rete di Cheryshev appena dopo la mezzora, mentre la risposta è un tiro sbilenco dalla distanza di Galazzi, a conferma delle difficoltà delle squadre di andare alla conclusione pulita.

C’è nervosismo in campo, quando un giocatore è a terra scattano piccole scaramucce, come quando lo stesso Galazzi sfiora il palo appena fuori l’area piccola e finisce a terra: è la prima vera occasione appena prima del minuto 40. Un po’ alla volta la gara si “molla”, qualcosa in più succede, come il salvataggio sulla linea di Bisoli sull’inzuccata di Pohjanpalo. Preludio a un po’ di foschia scesa durante l’intervallo.

LA GARA SI SBLOCCA

Si accendono i riflettori ma non ci sono problemi di visibilità. Il Brescia parte meglio ma alla prima opportunità, e potremmo dire finalmente, Pohjanpalo riesce a raggiungere la doppia cifra; c’è una percussione di Cheryshev, la sfera arriva sui piedi di Pierini che la gira a Candela, cross basso e sul primo palo il finnico ci mette il destro e fa 1-0. Soliti secondi di attesa del Var (possibile fuorigioco di Candela) e questo decimo gol, possiamo dire che Pohjanpalo se lo sia sudato abbastanza dopo quelli annullati a Pisa e Bari.

Ma la gioia dura poco, perché la reazione bresciana è rabbiosa; prima ci prima il neoentrato Ndoj ma la palla arriva fiacca da Joronen, che poi non brilla sull’azione successiva, dove non trattiene un ponte di Bisoli e Van de Looi pareggia. Il Venezia accusa il colpo, il Brescia prende spinta dalla rete e Rodriguez carica il sinistro da distanza ravvicinata, Joronen ci mette una pezza.

Gli arancioneroverdi paiono confusi, le rondinelle paiono averne di più sotto l’aspetto mentale e manovrano di più.

CHE OCCASIONE

 Lo stadio fiuta il momento e aumenta l’incoraggiamento, quando facendo uscire il Venezia dall’angolo in cui si era chiuso. Anche Vanoli invita a uscire e Novakovich si divora il vantaggio da pochi passi dopo un altro cross basso di Zampano. Un vero peccato, perché avrebbe potuto indirizzare le sorti della corsa alla salvezza, mentre il pareggio non consente al Venezia di staccare i rivali.

Il dato, però, è sempre lo stesso: al Penzo si fa una fatica bestia a vincere le partite. Speriamo alla lunga non sia un fattore negativo.

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