Venezia, beffa targata Coda. Il Genoa passa a 4' dalla fine
Nel primo tempo gli uomini di Vanoli possono recriminare per una traversa di Crnigoj. La classifica si fa pesante, penultimo posto a quota 20 assieme al Perugia
alessandro ragazzo
Vanoli torna da Marassi con una sconfitta
L’inizio del 2023 parte con una sconfitta per il Venezia. Come il 2022. Se un anno fa era stato il Milan a far partire male l’anno, stavolta è il Genoa, che attinge dalla panchina le risorse per ottenere i tre punti. La rete vincente è di Coda a cinque minuti dalla fine ma gli arancioneroverdi devono recriminare per un ottimo primo, dove Crnigoj colpisce una traversa dopo una gran parata di Martinez.
Vanoli lancia Pierini al fianco di Pohjanpalo, Wisniewski non parte titolare per la prima volta (ha saltato solo la gara contro il Parma per squalifica), Svoboda è confermato al centro della difesa, Haps va occupare la corsia sinistra, Jajalo parte dalla panchina. Sul fronte Genoa, Gilardino mette subito Criscito, Aramu è il grande ex.
L’inizio del Venezia è incoraggiante; Vanoli aveva chiesto di scendere a Marassi senza paura e la squadra ha buon piglio, non facendosi attaccare dal Genoa. Dopo una fase iniziale di studio, ne nasce una gara dove entrambe cercano di superarsi e il primo avviso è rossoblù proprio
con Aramu ma Joronen c’è.
Si fatica a trovare spazi, c’è qualche errore di troppo, come quello di Crnigoj che spara fuori da ottima posizione. E che sarebbe l’occasione più importante, sinora, della gara, se non che lo sloveno spara un altro missile verso Martinez, che devia sulla traversa.
Resta in gola l’urlo del gol, con Crnigoj che manco crede al miracolo compiuto dal portiere genoano. È un buon momento per gli arancioneroverdi, bravi a sfruttare con la velocità gli spazi lasciati dai liguri, calati dopo un buon ritmo precedente; su uno s’infila Haps ma Deagusin salva, anche se qualcuno invoca un intervento ruvido del difensore.
Su una botta da fuori di Busio si chiude il primo tempo, dove se il Venezia fosse stato avanti, non ci sarebbe stato nulla da dire. Anzi, con un po’ più di cattiveria e fortuna in area avversaria, il vantaggio si sarebbe potuto ottenere. E Vanoli deve lavorare su questo aspetto.
Gilardino annusa le difficoltà e passa alla difesa a tre e aggiunge un uomo in più a centrocampo, lasciando fuori Hefti e Jagiello per inserire Sabelli e Vogliacco. Vanoli sta con gli stessi uomini ma ora il Genoa ha più spunta e il Venezia fatica a sfondare sulle fasce.
I rossoblù premono di più rispetto a prima e arriverebbe pure la rete di Aramu ma è in fuorigioco e il pericolo del classico gol dell’ex è scampato. Il merito di Gilardino è di aver spostato a suo favore il pallino del gioco ma non sfonda, anche se il Venezia fa poco davanti. E, infatti, dalla panchina, Gilardino attinge gli uomini per sbloccare la gara: la rete è Coda, la sponda vincente è di Yalcin.
Dopo un secondo tempo passato più a contenere che a osare, il Venezia prova a salvare la serata con una reazione di nervi; un cross basso di Haps non trova compagni, la partita diventa tesa, c’è lavoro per l’arbitro Miele con i gialli a Sabelli, Haps e Bani, che salva pure sulla linea con colpo di testa di Novakovich ma prima c’era un fallo sul portiere. E, di fatto, la gara termina qui che fa solo aumentare le recriminazioni.
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