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Juve ai quarti: non solo prestigio Novanta milioni di buoni motivi

Domani la Champions: i bianconeri vogliono superare il turno

Antonio Barillà
2 minuti di lettura

l’analisi

torino

Novanta milioni di buoni motivi per staccare il pass dei quarti di Champions. La Juventus punta a battere il Villarreal, dopo l’1-1 ottenuto all’Estadio de la Ceramica, per migliorare lo score delle ultime due edizioni – capolinea agli ottavi con Lione e Porto – e aggrapparsi a un sogno cullato da anni, già sfiorato due volte da Allegri, ma accanto al prestigio sportivo, alla voglia di sfatare l’incantesimo, va considerato il valore finanziario della Coppa, particolarmente prezioso in tempi di crisi.

Il nuovo step, che scongiurerebbe anche una Waterloo italiana dopo le eliminazioni di Milan e Atalanta ai gironi – i bergamaschi sono in Europa League – e dell’Inter in questi ottavi contro il Liverpool, porterebbe infatti a 89,31 milioni di euro i ricavi al netto del botteghino, ottenuti attraverso le voci previste dall’Uefa per distribuire tra le 32 partecipanti il montepremi più alto di sempre: 2,02 miliardi di euro. I bianconeri hanno incamerato già di default i 15,64 milioni del bonus di partecipazione, accordato a ogni società iscritta a prescindere dai risultati, e i 30,7 del ranking storico, dettato dal rendimento europeo degli ultimi dieci anni e che tiene anche conto delle competizioni vinte nella storia: la Juve è sesta in graduatoria (al vertice c’è il Real Madrid) e prima fra le italiane.

C’è poi il market pool, ovvero la declinazione Uefa del sistema nazionale di ridistribuzione dei diritti televisivi tra i club di ogni Paese, determinato per la prima parte dalla posizione nella classifica del campionato precedente e per la seconda dal numero di partite disputate nella competizione con relative differenze in caso di vittoria, pareggio o sconfitta. Sarà quindi il cammino della Juventus, unica italiana in corsa, a determinare la divisione finale della fetta di torta (circa 50 milioni) destinata alle nostre squadre, ma la sola qualificazione ai quarti porterebbe 7,7 milioni nelle casse. Restano poi i bonus legati ai risultati ottenuti, pari a 15,07 milioni: l’Uefa premia ogni vittoria con 2,8 milioni, mentre per il pareggio paga 930 mila euro. Intascato il bonus ottavi (9,6 milioni), domani, se tutto andrà bene, ne aggiungerà 10,6. E il tesoro potrà essere incrementato cammin facendo, oltre che con le fluttuazioni del market pool, attraverso nuovi possibili bonus per un massimo di ulteriori 32,5 milioni: 12,5 per la semifinale, 15,5 per la finale e 4,5 in caso di successo.

Ovviamente il “pieno” coinciderebbe con la realizzazione di un sogno atteso da 26 anni, quasi un’ossessione considerando le 5 finali perse nel frattempo e che, unite a quelle del 1973 e dell’83 assegnano un record negativo e triste. Non è favorita, la Juve. E può diventare un vantaggio.

Di sicuro non si tira indietro, come conferma Chiellini al Times: «La Champions mi manca e alla Juve manca dal ’96. Ci siamo andati vicino, quest’anno possiamo provare a vincerla». —



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