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Jordan&Jordan, la medicina per la Reyer «Sì, abbiamo un lavoro da completare»

BASKET SERIE A. Morgan e Theodore, insieme a Kazan, cercano il rilancio con Venezia

Michele Contessa
2 minuti di lettura

i protagonisti

Jordan&Jordan per risollevare le sorti della Reyer. Theodore in cabina di regia, Morgan sotto canestro, Venezia prova ad alzare il livello qualitativo nei ruoli dove ha maggiormente sofferto finora, da una parte per le difficoltà mai superate di Phillip di inserirsi nel sistema di gioco di De Raffaele, dall’altra per garantire più “peso” ed esperienza rispetto a Echodas. aHo sempre avuto grande rispetto per la Reyer, l’ho affrontata tante volte da avversario, è un club vincente con una grande organizzazione», ha esordito Morgan, «porto grande energia in campo che si può tradurre in positività. Sia io che Theodore siamo giocatori di esperienza, attraverso la leadership faremo di tutto per aiutare i compagni». Theodore si riaffaccia nel campionato italiano dopo 4 anni. «Sono due volte contento, di essere ritornato in Italia e di aver ritrovato Morgan. Abbiamo un lavoro da completare non essendo riusciti nella passata stagione a vincere l’Eurocup con Kazan. Quando ero a Milano, ho avuto modo di apprezzare la Reyer da avversario. Ho vissuto l’atmosfera del Taliercio, un palasport difficile dove giocare perché il pubblico è sempre molto coinvolto. Ho sempre avuto stima di un coach come De Raffaele, accresciuta dai contatti che ho avuto con chi lo conosce bene, come Vidmar, Daye, Stone o Chappell».

Nella passata stagione hanno giocato insieme a Kazan. «Ci conosciamo molto bene», ha ammesso Theodore, maglia numero 25, «abbiamo già affinato la conoscenza tra noi due e questo potrà essere molto utile anche alla Reyer. Siamo due giocatori di squadra, a me piace molto pressare l’avversario, provocare la palle perse e innescare i contropiedi». Morgan ha scelto invece il numero 19. «Quando Casarin mi ha prospettato la possibilità di portare Theodore alla Reyer, ero entusiasta di questa idea perché prima di tutto siamo grandi amici e poi perché è un grande giocatore. È difficile trovare un play che conosca e legga così bene il gioco come lui, ha anche un grande carisma ed è un ottimo compagno di squadra».

Theodore pronto per Cremona, Morgan un po’ meno dopo l’intervento al ginocchio. «Non so ancora con esattezza quando potrò giocare», ha ammesso il centro, «sto lavorando duramente con gli staff per migliorare la forma fisica. Sarà forse questione di qualche settimana». «Non vedo l’ora di entrare in questo gruppo e inserirmi nella chimica di squadra. Da un mese», ha invece spiegato il play, «mi alleno due volte al giorno e mi sento pronto per affrontare questa nuova sfida».

Morgan ha conosciuto il campionato italiano alla Virtus Roma, affrontando la Reyer da avversario anche con Lubiana e Unics Kazan. «Roma è stata la mia prima stagione da pro’ lontano da casa, è stato uno choc, ero tanto giovane, ma vivere a Roma con mia moglie che ha origini italiane è stato bello. In Italia mi sento a casa». Theodore ha vinto scudetto e supercoppa (a spese della Reyer) con l’Olimpia. «È stata una bella stagione con Milano, anche se condizionata da tanti infortuni, compreso il mio, però quando mi sono guardato indietro, ho scoperto di aver imparato molto. Era una bella squadra, io dovevo essere uno dei leader, ma mi sono reso conto di non aver fatto un gran lavoro sotto questo punto di vista. Ho imparato a esserlo di più nelle squadre successive in cui ho giocato. Cerco sempre di imparare qualcosa da ogni stagione». In autunno sembrava potesse giocare in Giappone. «Ero nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Non ho superato le visite mediche, però sono stato sollevato perché mi mancava molto la mia famiglia, ero a 15 ore di volo da casa...». —

Michele Contessa

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